Def, crescita in calo e debito in salita. Pesa il Superbonus
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AperturaGoverno Mar 09 aprile 2024

Def, crescita in calo e debito in salita. Pesa il Superbonus

Il ministro Giorgetti ha confermato gli obiettivi di privatizzazione annunciati dal governo di Giorgia Meloni Def, crescita in calo e debito in salita. Pesa il Superbonus
Redazione Verità&Affari
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Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che “previsioni per la crescita economica sono viste al ribasso rispetto alla Nadef” e che “le previsioni macroeconomiche e di crescita sono assai complicate da fare in un quadro di carattere internazionale e geopolitico complicato”. Illustrando le stime sul PIL nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il Def, Giorgetti ha anche auspicato che la Banca Centrale Europea avvii a breve una diminuzione dei tassi di interesse “in relazione al fatto che l’inflazione, almeno nel nostro Paese, sembra sotto controllo”. Sui conti pubblici c’è la Spada di Damocle del Superbonus i cui crediti ammontano a 219 miliardi”. 

 

Il ministro ha poi spiegato che il Def che il governo ha appena approvato “tiene conto delle nuove regole europee” di cui mancano ancora le “disposizioni attuative”. Il quadro programmatico sarà contenuto nel nuovo Piano fiscale strutturale di medio termine la cui scadenza è prevista per il 20 settembre ma “nostro obiettivo è presentarlo anche prima”. Quanto alle polemiche sul fatto che sia inusuale che il Def non contenga un quadro programmatico ma solo un quadro tendenziale, Giorgetti ha sottolineato che “è un fatto non nuovo, già verificatosi in quattro precedenti”.

Privatizzazioni al via

Il ministro ha comunque confermato gli obiettivi di privatizzazione annunciati dal governo. “L’operazione di razionalizzazione delle partecipazioni annunciata credo sia un obiettivo ambizioso ma anche realistico e a quello ci atteniamo”, ha sottolineato Giorgetti rispondendo ad una domanda sul programma di privatizzazioni da 20 miliardi contenuto nella Nadef. “L’andamento del debito e la sua sostenibilità non dipendono dal programma di alienazione”, ha comunque sottolineato.

I numeri. Il PIL del 2024 è stato fissato al +1% (nella Nadef il PIL programmatico per quest’anno era stato posto invece al +1,2%), al +1,2% nel 2025, al +1,1% nel 2026 e al +0,9% nel 2027. Il debito quest’anno dovrebbe arrivare al 137,8% del PIL quest’anno, per poi aumentare al 138,9% nel 2025 e al 139,8% nel 2026, invertendo quindi le previsioni contenute nella Nadef in cui si prevedeva una discesa. Il deficit previsto per il 2024 è al 4,3% del PIL quest’anno, che si ridurrà al 3,7% nel 2025, al 3% nel 2026 e al 2,2% nel 2027 (confermato il dato del 2024 contenuto nella linea programmatica della Nadef, cambia leggermente per gli anni successivi).

Effetto Superbonus

“L’andamento del debito è pesantemente condizionato dai riflessi per cassa del pagamento dei crediti fiscali del Superbonus nei prossimi anni. C’è questa enorme massa di 219 miliardi di crediti edilizi: quando scenderanno in forma di compensazione, quindi minori versamenti nei prossimi anni, diventeranno a tutti gli effetti debito pubblico, anche ai fini contabili, oltre a esserlo già oggi, di fatto, in termini di impegni assunti nei confronti dei cittadini italiani”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, dopo aver sottolineato un «impatto devastante del superbonus e simili”.

Adesso tiriamo una riga, abbiamo i dati definitivi. Quello che non cessa adesso è l’operazione di verifica e controllo sulla bontà di questi crediti che ha già portato ad oggi a circa 16 miliardi di crediti annullati e sequestrati a vario titolo. Questa operazione di verifica della bontà dei crediti vantati o dichiarati tali presso lo Stato continuerà e credo sia una delle parti più importanti dell’attività di verifica e accertamento fiscali che deve fare lo stato” ha concluso il ministro.

(Teleborsa) 

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