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GovernoPrimo piano Lun 18 dicembre 2023

Manovra: "salve" pensioni medici, no al Superbonus

La commissione Bilancio al Senato ha terminato l'esame degli emendamenti alla manovra questa mattina. Manovra: "salve" pensioni medici, no al Superbonus
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

(Teleborsa) – Salve le pensioni dei medici, niente proroga al Superbonus. Dopo una maratona notturna, alle 6 di oggi la commissione Bilancio al Senato ha terminato l’esame degli emendamenti alla manovra, approvando prima le proposte di modifica dell’opposizione e poi quelle di governo e relatori sui temi più spinosi. Previsto il mandato al relatore, da mercoledì al via la discussione in Aula a Palazzo Madama. Voto di fiducia atteso a ridosso di Natale, venerdì 22 dicembre. Il disegno di legge passerà poi alla Camera per un rapido esame e terminare l’iter di approvazione nella settimana tra Natale e Capodanno.

In dettaglio: non ci saranno tagli alle pensioni di vecchiaia (quelle a cui si accede con 67 anni di età) per medici e operatori sanitari, per maestri d’asilo, dipendenti degli enti locali e ufficiali giudiziari. Ma per queste categorie, a esclusione dei medici e del comparto sanità, resta il taglio già previsto nel ddl di bilancio se i lavoratori vanno in pensione anticipatamente(42 anni di contributi senza avere 67 anni di età). In ogni caso, non sono previsti tagli alle pensioni anticipate per chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2023.

Meccanismo di tutela per il personale sanitario

Lo prevede l’emendamento del governo alla manovra approvato in Commissione bilancio al Senato. Per medici, infermieri e operatori sanitari previsto un meccanismo di tutela che, in caso di pensione anticipata, porta a una decurtazione del trattamento che diminuisce quanto più si ritarda il pensionamento.

In particolare, “al fine di assicurare un efficace assolvimento dei compiti primari di tutela della salute – è scritto nell’emendamento – e di garantire i livelli essenziali di assistenza” per sanitari e inferieri è previsto che la decurtazione del trattamento sia ridotta “in misura pari a un trentaseiesimo per ogni mese di posticipo dell’accesso al pensionamento rispetto alla prima decorrenza utile”. In pratica il tagli si annulla se si ritarda il pensionamento di tre anni. L’emendamento approvato rivede anche le finestre di uscita per le pensioni di anzianità dei medici e delle altre categorie del pubblici impiego interessate dall’intervento. È previsto, rispetto alla legislazione vigente, il posticipo di un mese se si maturano i requisiti nel 2025, di 2 mesi se si maturano i requisiti nel 2026, di 4 mesi se si maturano i requisiti nel 2027 e di 6 mesi se si maturano i requisiti dal primo gennaio 2028.

Così cambia l’Imu

Per il solo anno 2023 i Comuni hanno più tempo per decidere le aliquote dell’Imu. Le relative delibere devono essere pubblicate entro il 15 gennaio 2024. L’eventuale differenza a saldo andrà versata entro il 29 febbraio 2024 senza applicazione di interessi e sanzioni. L’intervento si è reso necessario pr sanare la posizione di 211 Comuni che non hanno rispettato il termine del 28 ottobre per la pubblicazione della delibera sulle aliquote Imu del 2023 e rischiavano di ricevere i versamenti dell’imposta con le aliquote del 2022.

Quanto alla cedolare secca sugli affitti brevi, nel caso un proprietario affitti più immobili, aumenta al 26% a partire dal secondo immobile. Sul primo immobile, che sarà indicato in dicharazione dei redditi, resta l’aliquota al 21%.

Via libera della Commissione bilancio del Senato all’emendamento unitario delle opposizioni che prevede 40 milioni di euro per interventi contro la vioenza sulle donne. Pd, Avs, M5S, Iv e Azione hanno deciso di destinare l’intera loro quota del fondo per le modifiche dei parlamentari a misure contro la violenda di genere. Le risorse andranno a finanziare il reddito di libertà, i centri antiviolenza, la prevenzione e la formazione. Anche la maggioranza ha detto sì all’emendamento e la votazione si è conclusa con un applauso.

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