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AperturaGoverno Mer 27 marzo 2024

Superbonus: cessioni del credito e sconti in fattura, ecco cosa cambia

Il nuovo intervento del governo deciso dopo i dati sul deficit 2023. Dallo sconto in fattura alle sanzioni, come cambia la norma Superbonus: cessioni del credito e sconti in fattura, ecco cosa cambia
Redazione Verità&Affari
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Con una mossa a sorpresa, il governo interviene nuovamente su Superbonus e bonus edilizi, con una nuova stretta sulle regole attraverso un decreto approvato dal Consiglio dei ministri. L’intervento, ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, è stato deciso dopo l’analisi dei dati dell’Istat sul deficit, che hanno portato a una revisione al rialzo del deficit relativo al 2023, fissato adesso al 7,2%. Le misure principali vanno dallo stop alla cessione del credito fino alla chiusura degli sconti in fattura. Vengono anche ampliati i controlli preventivi per quanto riguarda le operazioni sospette. Queste le principali novità.

Sconto in fattura addio

La nuova formulazione prevede l’eliminazione delle opzioni residue che consentono ancora l’uso dello sconto in fattura o della cessione del credito al posto delle detrazioni per gli interventi effettuati dopo l’entrata in vigore delle nuove norme.

Stop dal 4 aprile

Al fine di acquisire, alla scadenza ordinaria del termine previsto per le suddette agevolazioni (4 aprile 2024), l’ammontare del complesso delle opzioni esercitate e delle cessioni stipulate, si esclude l’applicazione dell’istituto della remissione in bonis che avrebbe consentito, con il pagamento di una minima sanzione, la comunicazione funzionale alla fruizione dei benefici fino al 15 ottobre 2024.

Informazioni e sanzioni

Con l’obiettivo di avere un maggior controllo dei rischi finanziari ed economici legati all’utilizzo delle agevolazioni, il nuovo decreto prevede l’introduzione di alcune misure finalizzate a ottenere maggiori informazioni sulla realizzazione degli interventi che possono ottenere dei sostegni. Nel caso in cui venisse omessa la trasmissione delle informazioni, che riguardano gli interventi già avviati, viene definita l’applicazione di una sanzione amministrativa di 10mila euro. I nuovi interventi, invece, saranno gravati dalla decadenza dell’agevolazione fiscale.

Crediti d’imposta sospesi per chi non è in regola

Stop ai crediti d’imposta per quei soggetti che non sono in regola con il fisco. Al fine di evitare che i soggetti che hanno debiti nei confronti dell’erario usufruiscano dei bonus edilizi il decreto prevede la sospensione della possibilità di usare i crediti di imposta riguardanti le agevolazioni dei bonus edizi nel caso in cui ci siano iscrizioni a ruolo oppure incarichi dati agli agenti della riscossione riguardanti le imposte erariali oppure ad atti emessi dall’Agenzia delle Entrate per importi che oltrepassano i 10mila euro. Questo vale nel caso in cui siano scaduti i termini di pagamento e “purché non siano in essere provvedimenti di sospensione o non siano in corso piani di rateazione per i quali non sia intervenuta decadenza”.

Le frodi sui crediti Ace

Il monitoraggio dei dati da parte del ministero ha fatto emergere rischi di frode legati ai crediti Ace. Il decreto prevede dunque “l’introduzione di misure volte a prevenire le frodi in materia di cessione dei crediti Ace, riducendo a una la possibilità di cessione ed estendendo la responsabilità solidale del cessionario alle ipotesi di concorso nella violazione, nonché ampliando i controlli preventivi in materia di operazioni sospette”.

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