Dopo New York, Destination Italia pensa a nuove aperture
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AperturaImprese Dom 29 ottobre 2023

Dopo New York Destination Italia pensa a nuove aperture per diventare il big dell'incoming

Il progetto di espansione di Destination Italia, la travel tech specializzata nel turismo di qualità dall'estero, quotata in Borsa a Milano. Dopo New York Destination Italia pensa a nuove aperture per diventare il big dell'incoming
Emanuele Bonora
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Emanuele Bonora

Giornalista de La Verità, esperto di nuovi media. Responsabile dell'edizione online del quotidiano e delle strategie digitali.

Alla nuova sede aperta a New York, a inizio ottobre, ne seguiranno prossimamente altre. A San Paolo, in Brasile. A Tokyo e forse a Shanghai. Parte del progetto di espansione di Destination Italia, la travel tech specializzata nel turismo di qualità dall’estero, quotata in Borsa a Milano. A cui si collegano i suoi local ambassador, la squadra di promotori del Belpaese, che la società sta selezionando e formando, vero punto contatto con i tour operator e le agenzie per l’incoming.

Per crescere Destination Italia ha appena approvato anche l’iniezione di nuovo capitale, con un aumento di 3 milioni massimo e un prestito obbligazionario convertibile di altrettanti milioni. Un’operazione, quella del prestito, in un primo momento non accolta favorevolmente dal mercato. “In realtà, si tratta di un’operazione che tutelerà gli azionisti – assicura la presidente Dina Ravera – a cui parteciperò anch’io direttamente”. Una conferma dell’obiettivo di lungo periodo a cui guarda la società. Ovvero, di diventare il più grande player europeo dell’incoming. Esportando poi il modello, messo a punto in Italia, anche in altre nazioni, per un turismo di alto livello, che porti benefici sui territori in cui opera.

I numeri che mettono a fuoco questo percorso sono buoni. La semestrale vede ricavi a 15,9 milioni (+123%) e prenotazioni a fine settembre già a 50 milioni, più del doppio rispetto all’anno precedente. Stenta l’utile, ma è in parte anche figlio del tipo di contabilizzazione utilizzata e solo recentemente passata sul prenotato. E dell’integrazione con Portale Sardegna, da poco acquisito, che ha portato anche nuovo know how alla società. 

“Il nostro obiettivo è riuscire a portare in Italia i turisti tutto l’anno – prosegue Ravera -, partendo dalle Isole, che soffrono maggiormente della stagionalità. Il nostro Paese ha bisogno di un turismo di alto livello, che è quello che ha la maggiore ricaduta sul territorio, perché fa shopping, spende localmente”. Da conquistare c’è anche il ricco mercato del turismo esperienzale, che esprime le marginalità più alte del settore, da sviluppare attraverso un servizio dedicato.

E poi, lavorare sulla piattaforma d’incoming, con l’integrazione dell’intelligenza artificiale. Piattaforma che in prospettiva potrebbe essere data in licenza ad altri operatori, creando una linea di ricavi tutta nuova per la società. “Quello che stiamo creando con Destination Italia è un player che non esiste – conclude Ravera – Siamo convinti che l’offerta integrata del gruppo sarà il nostro vero vantaggio competitivo nei mercati internazionali e che ci permetterà di esportare il modello nel resto d’Europa”.

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