GPI, battaglia in vista del rinnovo del consiglio
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ImpreseIn evidenza Ven 12 aprile 2024

GPI, battaglia in vista per il rinnovo del cda del gruppo della sanità digitale

Per il rinnovo del cda del gruppo della sanità digitale, partecipato da Cdp, due liste di minoranza: in lizza Assogestioni e Enpaia GPI, battaglia in vista per il rinnovo del cda del gruppo della sanità digitale sanità digitale
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Battaglia in vista per il rinnovo del consiglio di amministrazione di GPI, previsto nell’assemblea del 29 aprile. Il gruppo della sanità digitale, su cui ha investito Cassa Depositi e Prestiti, ha infatti attirato l’attenzione di Enpaia, l’ente nazionale di previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura.

Così la cassa ha pensato bene di depositare una lista di minoranza con l’obiettivo di presidiare il suo investimento direttamente dal consiglio di amministrazione dell’azienda. Più che legittimo per un socio che ha circa il 6% dell’azienda quotata a Piazza Affari. Ma Enpaia non è sola nella contesa per la rappresentanza di minoranza. Anche Assogestioni ha infatti presentato una sua lista. Con il risultato che si prospetta un duello all’ultimo voto per vedere chi la spunterà.

Un segmento in crescita

Come ha fiutato anche Cdp, la società ha del resto delle prospettive interessanti. Con la ritirata del pubblico dalla sanità, lo sviluppo dei servizi in digitale per la sanità e della telemedicina è praticamente assicurato. Per non parlare del fatto che anche un capitolo dei fondi del Pnrr riguarda proprio lo sviluppo di questo segmento con l’obiettivo di digitalizzare i servizi medici ad una popolazione in progressivo invecchiamento.

nodo: i tempi di pagamento della pubblica amministrazione, principale cliente di GPI. Tempi che arrivano fino ad oltre 4 mesi come ha rivelato una ricerca indagine di Assifact, l’associazione italiane delle società di factoring. E che di conseguenza mettono in difficoltà tutte le imprese che hanno lo Stato italiano come cliente.

Non a caso, di recente, proprio per avere minori tensioni sul fronte della liquidità, la società ha scelto di vendere a Zucchetti Hospitality, società interamente controllata da Zucchetti, la controllata Argentea, società di riferimento nello sviluppo di soluzioni e servizi ad alto contenuto tecnologico per i pagamenti digitali e dei buoni pasto.
L’operazione, chiusa lo scorso 18 marzo, avverrà al prezzo di 99 milioni di euro circa, sulla base di un equity valuedi Argentea pari a 105 milioni di euro circa.

La ratio della cessione

“Gli investimenti fatti con le recenti acquisizioni hanno contribuito a rendere il Gruppo una realtà multinazionale che oggi raggiunge oltre 70 Paesi nel mondo” scrive l’amministratore delegato di GPI Fausto Manzana nella lettera agli azionisti sul bilancio 2023. “La recente vendita di Argentea testimonia la scelta fatta da tempo di focalizzarci sul core business del nostro settore di riferimento, con un’attenzione che nei prossimi anni che sarà rivolta al consolidamento e allo sviluppo di sinergie, guardando sempre più ai mercati esteri e continuando a investire in innovazione” prosegue il manager.

“Il nostro obiettivo è ambizioso e chiaro: diventare leader nel mercato globale offrendo soluzioni tecnologiche all’avanguardia per una sanità universalistica e sostenibile. Penso alle soluzioni per la virtualizzazione delle cure, ai sistemi di intelligenza artificiale, alle prospettive che emergono dagli investimenti effettuati nel settore del One-Health che ci portano a un nuovo modo di pensare e agire per la salute” conclude.

Una situazione finanziaria rosea

La dimissione migliora la situazione finanziaria di GPI che ha archiviato il 2023 con un utile da 7 milioni di euro su un fatturato da 433 milioni (+24,9%) e un ebitda da 80 milioni (+64,2%). Consentirà all’azienda di affrontare con maggiore serenità le sfide del futuro e di procedere ad investimenti che sono essenziali per restare al passo con la tecnologia. Non a caso fra il 2017 e il 2023, il gruppo ha effettuato 300 milioni di investimenti. Cifre che lasciano intuire l’interesse sia di Assogestioni che di Enpaia a seguire da vicino in consiglio l’evoluzione del business. 

La volata di Bruxelles

 “L’evoluzione che il Sistema Sanitario Nazionale potrà avere, grazie all’innovazione digitale, va ben oltre il pur importante stimolo del PNRR, e deve essere fin da subito interpretata in un’ottica che travalica i confini nazionali, ponendosi in una prospettiva almeno europea” si legge nel bilancio che verrà sottoposto alla prossima assemblea.

“L’Unione Europea, infatti, si sta ponendo come attore focale per la governance e la definizione di regole condivise sugli aspetti più critici dell’innovazione digitale in Sanità, come l’utilizzo dei dati e dell’Intelligenza Artificiale, al fine di accelerare il processo dia trasformazione e dare risposte chiare ai possibili dilemmi etici e/o legali. Il “Programma strategico per il decennio digitale“, in particolare, definisce tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 che tutti i cittadini europei possano accedere ai propri dati sanitaria in formato digitale” conclude il documento.

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