Piazza Affari comincia settembre con il freno a mano tirato
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In evidenzaMercati Ven 01 settembre 2023

Piazza Affari comincia settembre con il freno a mano tirato

Piazza Affari comincia il mese di settembre con il freno tirato.  L'indice è stabile.  Tim in rialzo, negativi gli industriali Piazza Affari comincia settembre con il freno a mano tirato
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Piazza Affari comincia con il freno tirato.  L’indice è stabile.  Tim in rialzo, negativi gli industriali con Stellantis a -0,64%, Leonardo -0,14%, Iveco -0,39%. Tra i finanziari, invece, Unicredit sale dello 0,60%, Intesa Sanpaolo e Mediobanca poco mosse, Generali lima lo 0,09%. Contrastati infine gli energetici principali con Enel a -0,26% ed Eni a +1,19%, quest’ultima sulla scia del rialzo del prezzo del greggio. 

Scenario europeo

Lo scenario macroeconomico si è indebolito negli ultimi tre mesi, non ci sono però segnali di recessione profonda, è quanto ha detto Isabel Schnabel, membro del consiglio esecutivo Bce, in avvio dei lavori del convegno sulle dinamiche di inflazione organizzato dalla Bce e dalla Fed di Clevelend la scorsa notte ora italiana. Queste affermazione hanno lasciato il segno soprattutto sulle obbligazioni, ieri tutte in ripresa nella zona euro.

“Per lungo tempo, l’economia della zona euro ha dimostrato una notevole resilienza di fronte alla guerra della Russia contro l’Ucraina. Tuttavia, nei mesi scorsi, la fiducia nell’economia è gradualmente peggiorata. Nel settore manifatturiero, l’attività e il volume degli ordini sono diminuiti drasticamente a livelli tipici solo nelle profonde recessioni, anche se la fiducia potrebbe mostrare i primi segni di aver toccato il fondo”.

Tomasz Wieladek, il Chief European Economist di T. Rowe Price ha affermato dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione nella zona euro, che le probabilità di una pausa nella stretta monetaria sono salite al 60%. “Il mio precedente parere era a favore di un rialzo, ma credo che i dati di oggi daranno alla Bce un po’ di respiro”. L’economista ha segnalato che l’inflazione IPC core dell’area dell’euro è rallentata dal 5,5% di luglio al 5,3% di agosto. “È importante notare che l’inflazione dei servizi, misurata da Eurostat, è diminuita in modo significativo”.

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