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AperturaIndustria Mar 06 febbraio 2024

Ex Ilva: arrivano i controlli per la sicurezza, Unicredit disponibile a dare nuova finanza

L'esperto che cerca l'accordo con i creditori: la banca può finanziare. A Taranto arrivano gli ispettori della Asl Ex Ilva: arrivano i controlli per la sicurezza, Unicredit disponibile a dare nuova finanza
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Verifiche sulla sicurezza e le manutenzione degli impianti dell’ex Ilva. Con questa motivazione si sono presentati allo stabilimento di Taranto gli ispettori dello Spesal, il Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asl. Le verifiche dello Spesal arrivano dopo che i sindacati da mesi denunciano la carenza di manutenzione, anche per la collocazione in cassa integrazione del personale interessato, con conseguenti rischi per la sicurezza e la progressiva fermata degli impianti.

L’ispezione dei commissari

Le verifiche sulla sicurezza arrivano dopo la controversa ispezione, venerdì scorso, dei commissari dell’Ilva in amministrazione straordinaria, alla quale fanno capo gli impianti gestiti finora da Acciaierie d’Italia. Ispezione interrotta lo stesso giorno su decisione della delegazione commissariale dopo che l’azienda aveva dichiarato la propria indisponibilità a fornire risposte ad alcuni quesiti, ad esempio sulla quantità di materie prime presenti nei magazzini.

Ricostruzione negata da Acciaierie d’Italia, che ha sostenuto in una nota che non era possibile indicare “i dati di produzione” che “debbono essere verificati nell’ambito di un bilancio globale di stabilimento” e che “la gestione dei livelli di produzione è comunque di competenza del consiglio di amministrazione“.

Il tribunale

Il passaggio cruciale per il futuro dello stabilimento è però quello che si sta svolgendo sotto la supervisione del tribunale di Milano. La settimana scorsa, il giudice ha respinto il ricorso di AdI contro Invitalia per bloccare l’amministrazione straordinaria. Ma ha di fatto sancito che la composizione negoziata con i creditori, avviata da AdI secondo il nuovo codice di crisi delle imprese, può andare avanti. E solo in caso di fallimento di questa procedura sarà aperta l’amministrazione straordinaria. 

Nella sua relazione al tribunale, Cesare Giuseppe Meroni – il professionista che ha il ruolo di “esperto” nella procedura di composizione negoziata – ha riferito di aver raccolto la disponibilità di Unicredit – che vanta un credito di 250 milioni verso AdI per una linea concessa nel 2022 – a concedere nuova finanza e a partecipare, in pool con altri istituti, al finanziamento dell’acquisizione degli asset dai commissari Ilva.

I timori dell’indotto

Resta alta l’attenzione anche da parte delle imprese dell’indotto, che complessivamente danno lavoro a 20 mila persone. Il governo ha varato la scorsa settimana un decreto apposito per salvaguardare i fornitori di AdI, rende disponibile la cassa integrazione anche per le aziende che lavorano con l’acciaieria. Il governo sta lavorando a degli emendamenti dopo l’allarme dell’Aigi (l’associazione che raccoglie le imprese dell’indotto, ndr.), che teme una replica del 2015. Quando con l’amministrazione straordinaria le imprese dell’indotto, a detta dell’Aigi, dovettero rinunciare a 150 milioni di crediti

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