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AperturaTech Lun 05 febbraio 2024

Vodafone: ricavi in calo in Italia, continuano le trattative con Fastweb

Crescono i ricavi del gruppo ma in Italia continua la pressione sui prezzi. Settimana calda per il settore: il 7 cda Tim Vodafone: ricavi in calo in Italia, continuano le trattative con Fastweb Vodafone
Maddalena Camera
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Maddalena Camera
Ricavi in calo nel terzo trimestre per Vodafone Italia. La controllata italiana della società britannica  ha chiuso il terzo trimestre con ricavi da servizi in calo del 1,3% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente a causa della mai sopita pressione sui prezzi nel segmento mobile. Il calo è stato parzialmente compensato dalla robusta domanda di connettività fissa e di servizi digitali per le imprese, ha spiegato il gruppo in una nota. Nello specifico, Vodafone Business ha registrato un aumento dei ricavi da servizi del 7,5%, mentre ho.mobile, ossia l’operatore low cost che fa capo a Vodafone Italia “continua a crescere” e  ha 3,2 milioni di clienti. Quanto alla telefonia fissa i servizi ultra-broadband di Vodafone Italia sono disponibili per 23,3 milioni di famiglie e imprese, mentre i servizi Fwa 5G (fixed wireless access)  potrebbero raggiungere, per estensione di rete, 4,3 milioni di clienti.

Con Fastweb, Vodafone diventerebbe molto competitiva nella telefonia fissa

L’ad di Vodafone Margherita Della Valle ha specificato che le discussioni in Italia per un possibile merger continuano. E dato che Vodafone ha rifiutato l’offerta di Iliad l’altra società di tlc interessata è Fastweb controllata dagli svizzeri di Swisscom. Considerando che le tariffe mobili in Italia resteranno competitive, secondo gli analisti, un accordo con Fastweb porterebbe la nuova società che risulterebbe dalla fusione ad essere molto competitiva sul fronte della telefonia fissa che garantisce introiti più interessanti.

In crescita i ricavi da servizi a livello di gruppo nel terzo trimestre (+4,7%)

A livello di gruppo Vodafone ha chiuso il terzo trimestre con ricavi da servizi a 9,383 miliardi di euro (+4,7%). La società prevede per l’intero esercizio di raggiungere un ebitda rettificato dopo i leasing di 13,3 miliardi di euro e un flusso di cassa di 3,3 miliardi.
“Nel terzo trimestre abbiamo mantenuto una buona dinamica dei ricavi da servizi sia in Europa che in Africa, sostenuta da un’ulteriore accelerazione di Vodafone Business, con i nostri servizi Cloud e Internet of Thing che sono cresciuti di oltre il 20%. – ha spiegato l’ad Della Valle – Abbiamo compiuto buoni progressi strategici nei primi nove mesi dell’anno, con un miglioramento della soddisfazione dei clienti e tre trimestri consecutivi di crescita dei ricavi da servizi in Europa e in Africa. Le transazioni annunciate nel Regno Unito e in Spagna stanno procedendo bene, e siamo in fase di discussione attiva in Italia. Abbiamo anche avviato collaborazioni strategiche con Microsoft e Accenture per accelerare la nostra trasformazione”.

La settimana calda delle tlc in Italia

Infatti dopo l’offerta del Mef per il 100% di Sparkle il sette febbraio si riunirà il consiglio di amministrazione di Tim per valutare l’offerta, rimasta invariata a 750 milioni,  e, secondo indiscrezioni, per fare il punto sulla lista del consiglio in vista della prossima assemblea che rinnoverà il Cda.  La proposta del Mef prevede «di negoziare una diversa opzione, con possibili adeguamenti delle condizioni contrattuali, nel caso Tim mantenesse una quota minoritaria per un determinato arco temporale e supportasse la realizzazione del piano strategico»- ha spiegato il gruppo telefonico in un comunicato. Dunque il processo di vendita, in questo caso, porterebbe all’avvio di una nuova trattativa, che oltre al prezzo riguarderebbe con ogni probabilità anche la governance di Sparkle. Ovviamente anche in questo caso come già accaduto per la decisione di vendere la rete fissa di Tim a Kkr, l’azionista di maggioranza Vivendi potrebbe impugnare la delibera se il cda decidesse per la vendita di Sparkle al Mef. Il 14 febbraio in un altro cda  Tim riporterà i risultati preliminari dell’intero anno fiscale e per il quarto trimestre 2023, con la call prevista il 15 febbraio. Gli analisti di Equita si aspettano conti in linea con le aspettative e che siano centrati tutti i target forniti al mercato per l’anno in corso.
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