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AperturaIndustria Mer 28 febbraio 2024

Ex Ilva, si muove la procura. Urso: rilanceremo Taranto

Milano apre un fascicolo senza reati né indagati. L'insolvenza farebbe scattare gli accertamenti per bancarotta Ex Ilva, si muove la procura. Urso: rilanceremo Taranto
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

La procura di Milano ha aperto un fascicolo sull’ultima gestione dell’ex Ilva, quella in capo a Acciaierie d’Italia. Intanto, il ministro delle Imprese Adolfo Urso, ieri a Taranto con il commissario Giancarlo Quaranta, assicura l’impegno del governo per il rilancio dello stabilimento. 

Il fascicolo aperto in procura è al momento a “modello 45”, ovvero senza ipotesi di reato né indagati. Molto dipenderà da quello che succederà domani, giovedì 29 febbraio. Quel giorno, il tribunale di Milano dovrà decidere se dichiarare l’insolvenza di Acciaierie d’Italia, passaggio propedeutico all’apertura dell’amministrazione straordinaria richiesta formalmente dal socio Invitalia con il sostegno del governo. Oppure accettare la richiesta avanzata dalla stessa AdI, sostenuta dall’azionista di maggioranza ArcelorMittal, e concedere la protezione dai creditori e il concordato “in bianco”. La dichiarazione d’insolvenza, ritenuta lo scenario più probabile, farebbe scattare l’ipotesi di reato di bancarotta e darebbe il via agli accertamenti sui conti della società che gestisce gli impianti di Taranto. 

Urso rassicura i sindacati

Proprio a Taranto, che dell’ex Ilva è lo stabilimento simbolo, è arrivato ieri Urso con il neo commissario Quaranta, già manager dell’Ilva. “Se l’industria italiana esiste, se esiste una industria dell’automotive, che è un orgoglio del mondo, se esiste una industria degli elettrodomestici, se esiste una industria della cantieristica e della nautica, se esiste l’industria manifatturiera, se l’Italia è oggi il secondo polo manifatturiero d’Europa dopo la Germania lo è perché a monte c’è stata una industria siderurgica come Taranto che ha fornito gli strumenti perché crescesse l’industria italiana. Per questo noi non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare a questo sito siderurgico ma abbiamo l’assoluta volontà di rilanciarlo in sicurezza ambientale”, ha detto il ministro. 

Il commissario Quaranta: rilanceremo la fabbrica

“Il nostro obiettivo – ha sottolineato Quaranta ai sindacati – è quello di rilanciare la fabbrica. Grazie a questa operazione consentiremo il pieno funzionamento anche degli stabilimenti di Novi, Racconigi e Genova. Questo sarà possibile solo se insieme riusciremo a superare le varie difficoltà che incontreremo sul nostro cammino, c’è tanto lavoro da fare». 

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