Fope, regina a sorpresa in Borsa: nel 2022 ha registrato il +111%
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Investimenti Mar 27 settembre 2022

Fope, regina a sorpresa in Borsa: nel 2022 ha già registrato il più 111%

Il caso è quello di Fope, piccolo gioielliere veneto quotato a Piazza Affari dal 2016. Una società con ogni probabilità sconosciuta ai più. Fope, regina a sorpresa in Borsa: nel 2022 ha già registrato il più 111%
Fabio Pavesi
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Fabio Pavesi

L’andamento di Fope in Borsa

Il vino buono sta nella botte piccola. Il vecchio detto contadino, ben si attaglia, in qualche caso, anche al mercato di Borsa. Il caso è quello di Fope, piccolo gioielliere veneto quotato a Piazza Affari dal 2016. Una società con ogni probabilità sconosciuta ai più e che quatta quatta, senza clamori particolari, ha corso sul listino, divenendo il miglior titolo della Borsa milanese da inizio del 2022, da quando le Borse di tutto il mondo hanno cominciato a soffrire sotto i colpi dell’Orso.

Con un sonoro +111% è il titolo che in assoluto è salito di più sul listino, bypassando i venti di guerra, l’inflazione galoppante e i venti recenti di recessione. Meglio di Fope ha fatto solo la compagnia di navigazione D’Amico che però è reduce da una lunga agonia borsistica che dura fin dal 2007 e che ha visto il titolo polverizzare quasi del tutto il suo valore. Fope no.

Quotata dal 2016

Il recente exploit è corroborato da un andamento storico ben intonato. Quotata a 3,1 euro nel 2016 oggi di euro nel vale oltre 25 con un rendimento cumulato di oltre il 700 per cento per gli azionisti della prima ora. L’azienda orafa che produce gioielli ha dormicchiato sul listino per anni dopo lo sbarco in Borsa, quotando a lungo tra i 7 e gli 8 euro. Poi dall’autunno del 2020, in piena pandemia, lo scatto in avanti quadruplicando da allora il prezzo. Non c’è un gran segreto dietro al rally sul mercato. Solo conti in costante progresso, con utili e fatturato crescenti. Quello che alla Borsa piace di un titolo. Certo ha contribuito anche la tipologia del business. Gli oggetti di valore trovano sempre un compratore anche nelle situazioni di crisi generalizzata. È il classico caso di un mercato di nicchia che ha una domanda svincolata dal contesto esogeno.

La piccola azienda vicentina creata nel lontano 1929 e posseduta dalla famiglia Cazzola ha visto un crescendo di risultati con una forte accelerazione l’anno scorso. Nel 2021 Fope ha archiviato l’anno con un fatturato salito a 40,3 milioni in crescita dai 26 milioni del 2020 e superando anche il livello di ricavi pre-pandemia del 2019 a quota 35 milioni. Ma sono soprattutto i margini di profitto a essere volati. Il margine operativo lordo è raddoppiato a quota 8,8 milioni e l’utile netto è balzato a 5 milioni, in forte progresso sull’utile per 1,7 milioni del 2020.

Marcia sostenuta anche nel primo semestre del 2022 con ricavi netti a quota 27,7 milioni in aumento dell’89% sui 12 mesi precedenti. L’obiettivo di oltre 50 milioni di ricavi per l’intero 2022 è così a portata di mano. Ma conta anche la solidità patrimoniale a convincere della bontà del titolo. Fope non ha debito e vanta un patrimonio netto per oltre 25 milioni. Se la redditività corre e la società è solida allora in Borsa la corsa è assicurata, a dispetto delle difficoltà del contesto macro-economico. E così mentre la gran parte degli investitori guarda alle blue chip e oggi conta solo perdite, la piccola pattuglia di soci della misconosciuta azienda di gioielli si frega le mani dalla soddisfazione. Con un’avvertenza all’uso per chi solo ora si dovesse accorgere del primato sul listino.

Alta capitalizzazione

La grande corsa ha portato Fope ad avere valutazioni alte. In Borsa capitalizza oggi oltre 130 milioni di euro. Vuol dire che la società viene valorizzata, dopo il boom delle quotazioni, quasi 3 volte il fatturato dell’intero 2022 e oltre 10 volte il margine lordo. Valutazioni generose che hanno premiato fin qui chi è salito sul carro del titolo in tempi lontani. E che potrebbero risultare care se nel 2023 la corsa della redditività si fermasse.

Più facile ora che siano i piccoli azionisti dell’epoca a portare a casa i guadagni stellari fin qui conseguiti vendendo le azioni. Tra mercoledì e venerdì scorsi, complice la caduta generalizzata della piazza milanese, Fope ha lasciato sul listino poco meno del 10% del suo valore. Il grande rally degli ultimi anni merita ora qualche prudenza a chi volesse partecipare alla festa. Bella società, ma valori ora non proprio a buon mercato.

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