L'opportunità di investire in Borsa nell’industria agroalimentare
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Investimenti Mar 01 novembre 2022

L'opportunità di investire in Borsa nell’industria agroalimentare

La necessità di sostenibilità spingerà il settore agroalimentare. Il settore agri-tech potrebbe dare buone soddisfazioni agli investitori. L'opportunità di investire in Borsa nell’industria agroalimentare
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Investire nel settore agroalimentare

La necessità di sostenibilità spingerà il settore agroalimentare. In particolare, il settore agri-tech potrebbe dare buone soddisfazioni agli investitori. Verità&Affari ne ha parlato con Ignace De Coene, gestore azionario di DPAM.

Perché il settore agroalimentare dovrebbe essere preso in considerazione da un investitore?

«Premesso che i momenti di volatilità e turbolenza interessano tutte le classi di investimento, investire nella catena del valore agroalimentare può contribuire a un approccio diversificato. Il ciclo agroalimentare è molto diverso dal ciclo economico tradizionale. La spesa dei consumatori per i prodotti alimentari è per sua natura meno volatile: le persone continueranno a mangiare, indipendentemente dalle circostanze. Ciò conferisce generalmente un vantaggio difensivo al settore agroalimentare, in quanto i mercati possono ragionevolmente presumere che la domanda alimentare globale continuerà a crescere e a svilupparsi in linea con la popolazione complessiva».

Come sta cambiando il mercato?

«I mercati sviluppati hanno subito un netto cambiamento nella coscienza dei consumatori. Le persone sono diventate sempre più consapevoli dell’impatto della produzione alimentare sull’ambiente. Inoltre, i consumatori occidentali hanno iniziato a prestare attenzione ai benefici (o ai rischi) per la salute legati agli alimenti che consumano. I consumatori si concentrano sull’intera catena del valore, privilegiando prodotti sani e di alta qualità con un impatto limitato sull’ambiente».

E i Paesi emergenti?

«I mercati emergenti si concentrano ancora molto sulla disponibilità generale di cibo. Gli squilibri nell’approvvigionamento alimentare fanno sì che gran parte del mondo abbia ancora difficoltà ad accedere a cibo (sufficiente). Non appena le persone iniziano a salire nella scala dei redditi, una delle prime voci di spesa diventa la quantità e la qualità del cibo. Man mano che un numero maggiore di persone nei mercati emergenti inizia a far parte della classe media, si assiste a un chiaro passaggio a prodotti alimentari di prezzo più elevato. Con la crescita del reddito personale nel tempo, si assisterà probabilmente a un aumento analogo della spesa alimentare pro capite».

Come è strutturato il mercato?

«Per semplificare le cose, possiamo dividere la catena del valore agroalimentare in tre grandi segmenti. In primo luogo, il segmento a monte si riferisce principalmente agli elementi fondamentali e agli elementi costitutivi della catena del valore: tutto ciò che riguarda la coltivazione, l’allevamento e la raccolta dei prodotti agricoli di base. Le aziende di questo settore tendono a concentrarsi, tra l’altro, su immobili, attrezzature e fertilizzanti. Il segmento di mezzo comprende poi il trasporto, la lavorazione e la logistica. In questo spazio, le strutture B2B agiscono per lo più come intermediari per coprire i processi tra l’agricoltura e la vendita dei prodotti. Il segmento a valle è la parte finale della catena del valore e comprende i beni di consumo, la distribuzione al consumatore, la vendita al dettaglio, il confezionamento e le aziende produttrici di ingredienti. Le aziende possono essere coinvolte in più segmenti contemporaneamente o specializzarsi esclusivamente in uno solo».

Che vantaggi ne derivano per gli investitori?

«L’industria agroalimentare, essendo una complessa rete di aziende interconnesse (ma molto diverse tra loro), offre una certa varietà agli investitori e consente una grande manovrabilità: guardando all’intera catena del valore agroalimentare, gli investitori hanno la possibilità di concentrarsi sugli aspetti che sono supportati dalle attuali condizioni di mercato. Per esempio, le attuali pressioni inflazionistiche e geopolitiche hanno portato a un aumento dei prezzi delle soft commodity. Ciò andrà generalmente a vantaggio degli agricoltori, che probabilmente utilizzeranno l’aumento del reddito disponibile per reinvestire nelle loro aziende agricole, acquistando attrezzature, sementi e fertilizzanti migliori».

Si può parlare di un settore in evoluzione?

«L’agroalimentare è in costante evoluzione. In effetti, la recente spinta alla sostenibilità ha portato ad alcuni sviluppi particolarmente interessanti nell’ultimo decennio, grazie alle recenti innovazioni tecnologiche. Oltre a un clima in rapido cambiamento, il mondo ha bisogno di coprire le esigenze nutrizionali di una popolazione sempre più numerosa con una serie di risorse limitate. Alcuni esempi di innovazioni interessanti in questo settore includono il recente utilizzo dell'”agricoltura di precisione”. Questa nuova tecnologia consente agli agricoltori di essere più precisi nella semina, nell’irrigazione e nella fertilizzazione grazie all’uso di tecnologie Gps. Ciò si traduce in un minor utilizzo di acqua e fertilizzanti e in una minore erosione del suolo; in tal senso il produttore di attrezzature John Deere ha recentemente sviluppato una tecnologia chiamata “See & Spray”, che utilizza la visione computerizzata e l’apprendimento automatico per individuare le erbe infestanti e somministrare solo la quantità di erbicida necessaria per ottimizzare la crescita delle colture».

Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo, non costituisce attività di consulenza né sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio, ma possono essere suscettibili di variazioni in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina pertanto ogni responsabilità e si ricorda che qualunque operazione finanziaria viene fatta a proprio esclusivo rischio.
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