Allarme "burnout" tra i lavoratori, l'impatto sull'economia
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LavoroPrimo piano Sab 03 febbraio 2024

Allarme "burnout" tra i lavoratori, l'impatto sull'economia

La sua diffusione assume i contorni dell'allarme visto che a livello globale, la percentuale di dipendenti che sperimenta sintomi di burnout. Allarme "burnout" tra i lavoratori, l'impatto sull'economia
Redazione Verità&Affari
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Già da qualche tempo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente sdoganato il burnout, considerandolo ufficialmente una sindrome – derivante da stress cronico associato al contesto lavorativo, che non riesce ad essere ben gestito – e inserendolo nell’elenco delle malattie. Ad oggi, la sua diffusione assume i contorni dell’allarme visto che a livello globale, la percentuale di dipendenti che sperimenta sintomi di burnout si attesta intorno al 20%.

Un fenomeno che interessa più da vicino dipendenti impiegati in piccole aziende, che non ricoprono posizioni manageriali. A “rischio” anche i lavoratori più giovani. In particolare, l’80% di dipendenti appartenenti a Gen Z e Millennial sarebbe pronto a lasciare il lavoro, a causa di una cultura aziendale tossica.

Uno scenario con un considerevole impatto (ovviamente negativo) sull’economia: come evidenziato da Cnbc, il calo della soddisfazione lavorativa registrato dal 2020 ad oggi potrebbe impattare sull’economia globale con una perdita di circa 8,8 trilioni di dollari in termini di produttività.

Un allarme che riguarda anche il nostro Paese: anche i lavoratori italiani, infatti, sono insoddisfatti e stressati: non ritengono la carriera prioritaria ma, neanche a dirlo, puntano a stipendi congrui e al proprio benessere, anche sul posto di lavoro.

In Italia, solo tre persone su dieci si dichiarano pienamente soddisfatte della propria posizione lavorativa e circa una su due si sente abbastanza apprezzata e stimata sul posto di lavoro, evidenzia una recente ricerca firmata Maw, che ha l’obiettivo di indagare bisogni, desideri e priorità dei lavoratori italiani in un momento di grandi sfide per il settore, e per fornire alle imprese uno strumento utile ad affrontare l’incremento del mismatching tra domanda e offerta di lavoro. Nella penisola “un lavoratore su 2” lotta in silenzio contro i problemi di salute mentale. (Teleborsa) 

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