Fa caldo, arriva il bollino rosso per i lavoratori: come funziona
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LavoroPrimo piano Ven 21 luglio 2023

Fa caldo, bollino rosso per i lavoratori: come funziona

Un sistema di previsione dello stress da calore per lo screening dei rischi professionali, una sorta di mappa con bollini rossi. Fa caldo, bollino rosso per i lavoratori: come funziona
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Inail e Cnr hanno presentato un nuovo strumento per monitorare l’allerta caldo per la salute dei lavoratori. Si chiama “Worklimate 2.0” e si tratta di un sistema di previsione dello stress da calore per lo screening dei rischi professionali, una sorta di mappa con bollini rossi. Sul sito dedicato ci sono mappe che prevedono, fino a tre giorni, le aree geografiche dove si concentrano i maggiori rischi derivanti dal caldo, colorandole di rosso vivo. La scala del pericolo per i lavoratori va dal verde, nessun rischio, al rosso, livello massimo, passando per il giallo e l’arancione, che indicano rispettivamente un basso e un moderato rischio

La piattaforma è stata presentata nel corso di un seminario organizzato dall’Inail. Con un livello di dettaglio maggiore consente anche di conoscere in anticipo le ore da evitare per tipologia di lavori, dai più pesanti con attività fisica intensa, a quelli più leggeri con attività fisica moderata, potendo anche distinguere se si lavora al sole o all’ombra.

Il sito contiene anche una sezione specifica dedicata alla previsione delle aree geografiche in cui è possibile il superamento della soglia di temperatura giornaliera di 35 gradi. Le previsioni sono personalizzate su soggetti sani, considerando un profilo di lavoratore standard, di altezza 175 cm e peso 75 kg, che svolge attività fisica moderata o intensa, esposto direttamente ai raggi solari o all’ombra, per le ore 8.00 e 12.00; 16.00 e 20.00.

Del progetto fa parte anche una web app, ad uso esclusivo dei datori di lavoro e delle figure della sicurezza aziendale, che permette una completa personalizzazione del rischio caldo per varie località, calibrata sulle caratteristiche dei lavoratori e su vari scenari espositivi.

Il datore di lavoro, ha spiegato l’Inps, può comunque chiedere la Cassa integrazione ordinaria per la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa, in caso di temperature “eccezionalmente elevate ,capaci di impedire lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore”. Il valore preso a parametro è quello dei 35°C, ma è possibile anche al di sotto se si lavora sotto il sole o se l’umidità dell’aria aumenta il valore del caldo percepito. (Teleborsa)

 

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