I bond tirano il fiato e il petrolio sprofonda. Le Borse si placano
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In evidenzaMercati Mer 04 ottobre 2023

I bond tirano il fiato e il petrolio sprofonda. Le Borse si placano

il Ftse Mib cede lo 0,17%  a 27.370 punti. Scende sotto i minimi di agosto e questo peggiora il quadro grafico anche di medio periodo. I bond tirano il fiato e il petrolio sprofonda. Le Borse si placano BORSA PIAZZA AFFARI
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Le tensioni sui bond

Non si allenta la tensione sulle Borse europee che si muovono contrastate in chiusura, dopo due sedute consecutive in ribasso. Le prospettive di elevati tassi di interesse per un lungo periodo, accanto alle tensioni sul mercato obbligazionario, continuano a tenere sotto pressione gli indici. A Piazza Affari il Ftse Mib cede lo 0,17%  a 27.370 punti. Scende sotto i minimi di agosto e questo peggiora il quadro grafico anche di medio periodo. Pertanto, a meno di una ricucitura nei prossimi 2 giorni, si apre nuovo downside. Parigi chiude sulla parità mentre Francoforte segna +0,10%. Oggi la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha confermato la posizione di Francoforte per una politica monetaria sufficientemente restrittiva finché sarà funzionale a frenare l’inflazione, in linea con le recenti dichiarazioni di diversi rappresentanti della Federal Reserve, che hanno ribadito la previsione di tassi alti per molto tempo.

Ad innervosire gli investitori c’è poi il rally dei rendimenti dei bond sovrani di diversi paesi, partiti sui massimi a inizio seduta (il BTp a 10 anni ha toccato il 5% con il Bund di pari scadenza al 3%, per poi chiudere stabile al 4,9%  (spread a 196 punti base). Oltreoceano, anche Wall Street viaggia contrastata all’indomani di una seduta pesante causata dall’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro e con l’attenzione rivolta anche al Congresso dopo la sfiducia allo speaker della Camera.

In deciso ribasso il prezzo del petrolio, con il Brent Dicembre a 87,7 dollari al barile in caduta di circa il 3,5%, mentre il Wti Novembre segna un ribasso del 3,36% a 86,25 dollari al barile. Così, a Piazza Affari Eni (-1,56%), Saipem (-1,26%) e Tenaris (-2,23%) scivolano in fondo al listino. Tra i peggiori anche Prysmian (-1,65%) e Inwit (-2,66%). Deboli Tim e le banche, ad eccezione di Mps, che chiude in rialzo a +4,64%), mentre trovano il segno positivo le utility.

Sul mercato valutario l’euro sale leggermente a 1,051 dollari (1,045 in avvio e 1,0459 ieri in chiusura). Continua a salire il gas che raggiunge quota 38,225 euro (+3,35%)

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