Il principe dei consulenti accusa: troppo alti gli stipendi dei cda
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In evidenzaMercati Ven 20 ottobre 2023

Il principe dei consulenti ammonisce i cda: stipendi troppo alti

I rilievi di Georgeson: più di un terzo (36,1%) delle delibere in Europa relative alle remunerazioni sono state contestate. Il principe dei consulenti ammonisce i cda: stipendi troppo alti PLATEA CHE ASCOLTA MONITI GOVERNATORE
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Più di un terzo (36,1%) delle delibere in Europa relative alle remunerazioni sono state contestate (vengono definite così quando ottengono il 10% o più di voti negativi), una percentuale simile a quella della stagione 2022 (37,1%). L’avvertimento è contenuto nel  rapporto “2023 European AGM Season Review” realizzato dalla società di consulenza Georgeson , principale fornitore al mondo di servizi strategici per le società e gli azionisti che lavorano per influenzare le strategie aziendali.

Aumentano le contestazioni degli azionisti

Tra le società italiane del FTSE MIB, le delibere contestate relative alla relazione sulla remunerazione sono aumentate significativamente del 45,5%, passando a 16 nel 2023 dalle 11 dell’anno precedente. Analogamente, le delibere contestate relative alla politica retributiva hanno registrato un aumento del 9,1%, passando dalle 12 delibere del 2022 alle 14 del 2023.

Decisioni bocciate

In tutta Europa la percentuale di risoluzioni contestate relative alle relazioni sulle remunerazioni è aumentata al 42,9% rispetto al 39,4% dell’anno precedente, mentre la percentuale di risoluzioni contestate relative alle politiche retributive è scesa al 29,2% dal 34,8%.

Il record della Svizzera

Il rapporto rileva che in Svizzera si è registrato la quota maggiore di delibere contestate in materia di remunerazione (68,4%). La Gran Bretagna, invece, si caratterizza come il mercato con la quota più bassa di delibere contestate di questo tipo (20,2%), nonostante il numero delle delibere sulla remunerazione contestate sia cresciuto del 5,2% rispetto all’anno precedente.

Le delibere a Piazza Affari

Tra i componenti del FTSE MIB, 22 società italiane hanno avuto nel 2023 almeno una delibera proposta dal management contestata. Questo dato segnala un aumento rispetto alle 16 società dell’anno precedente. Sono state quattro le delibere assembleari proposte dal consiglio di amministrazione e respinte dagli azionisti, mentre nel 2022 non ce n’era stata nessuna. Il numero totale delle delibere contestate è passato da 51 a 57.

Nomine nel mirino

Domenic Brancati, Global Chief Operating Officer di Georgeson, ha dichiarato:  “Anche le nomine degli amministratori rimangono al centro dell’attenzione, poiché gli azionisti continuano a usare il loro voto per esprimere insoddisfazione su questioni specifiche come la diversità nel consiglio di amministrazione e il cambiamento climatico”.

Maggior attenzione verso gli azionisti

“Il nostro lavoro – aggiunge – in altre parti del mondo ci dice che l’aumento della percentuale di delibere contestate per l’elezione degli amministratori è una tendenza globale e sottolinea la necessità per le società e i consigli di amministrazione di impegnarsi attivamente in un confronto con i propri azionisti”.

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