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In evidenzaMercati Gio 06 luglio 2023

La Fed gela le Borse Giù Piazza Affari Tonfo di Hong Kong

Le incertezze sulla crescita globale spingono in calo i mercati. Debole Wall Street alla vigilia. Male le piazze asiatiche La Fed gela le Borse Giù Piazza Affari Tonfo di Hong Kong
Redazione Verità&Affari
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Apertura in calo per Piazza Affari

La Borsa di Milano apre in calo dopo la seduta negativa di ieri. Nelle prime battute l’indice Ftse Mib cede lo 0,84%. Le borse europee risentono delle incertezze sulla crescita globale, con la debolezza di Wall Street negativa alla vigilia e il tonfo dei mercati asiatici, con Hong Kong in calo di circa il 3%. 

In calo Stm, acquisti su Hera e Tenaris

Tra i titoli a maggiore capitalizzazione il peggiore è StMicroelectronics che cede oltre l’1,7%. Male anche Prysmian, mentre tra i titoli positivi seppure marginalmente si segnalano Hera e Tenaris.

In rialzo lo spread, a 163 punti base.

Federal Reserve

I verbali della riunione di giugno del Federal Open Market Committee hanno portato all’evidenza il fatto che in quell’occasione alcuni membri si sono detti favorevoli a un aumento dei tassi di un quarto di punto percentuale. A loro avviso, il mercato del lavoro è rimasto “molto rigido”, l’attività economica è stata più forte del previsto e ci sono stati pochi segnali di seria discesa dell’inflazione. Va detto che questi stessi membri, hanno alla fine votato a favore della pausa nel rialzo dei tassi.

Il mercato ha preso atto delle novità ed ha portato a quasi il 90% la probabilità di un rialzo dei tassi al 5,25%-5,50% nella riunione del FOMC di luglio. La scorsa settimana le probabilità erano all’81%. I traders che lavorano sul costo del denaro danno al 73% la possibilità di una conferma dei tassi in settembre, più o meno quel che pensavano la scorsa settimana.

Il mercato delle obbligazioni si mosso di conseguenza, con il rendimento del bond decennale degli Stati Uniti salito di oltre dieci punti base, a 3,95%, rispetto alla fine della scorsa settimana.

I dati macroeconomici in arrivo nelle prossime ore, a partire da quello sull’occupazione di venerdì, potrebbero fornire altri argomenti ai membri FOMC favorevoli alla linea dura con l’inflazione.

Economia in rallentamento

In giugno, l’economia degli Stati Uniti dovrebbe aver creato 225.000 nuovi posti di lavoro, la disoccupazione dovrebbe essere scesa leggermente al 3,6%. Sono queste le aspettative del consensus. “Qualunque sarà il loro valore, il quadro generale è di rallentamento”, afferma in una nota Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments. La recessione sta per arrivare negli Stati Uniti anche perché, secondo l’economista, “il sostegno alla spesa dei consumatori derivante da tutta la liquidità accumulata durante la pandemia – i cosiddetti “salvadanai da Covid” – si sono esauriti”. La Federal Reserve dovrebbe prenderne atto, decretando nel corso di questa seconda parte dell’anno uno stop al rialzo dei tassi. Per quanto riguarda il 2024, “prima del crollo della Silicon Valley Bank a marzo, il mercato prevedeva che il tasso sui Fed funds avrebbe chiuso il 2024 al 4,25%; quest’ultimo è poi sceso precipitosamente al 2,8%, ma da allora si è riportato sopra il 4%” aggiunge Bell. L’economista conclude affermando che i tassi statunitensi l’anno prossimo saranno inferiori alle aspettative del mercato, “certamente più bassi di quanto la Fed ci faccia credere”.

Il dollaro si sta leggermente apprezzando su euro, stamattina il cross è a 1,084. Invariato l’oro. Petrolio Brent in lieve calo a 76,5 dollari il barile.

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