Powell non convince i mercati. Borse giù. Piazza Affari precipita
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Mercati Ven 20 ottobre 2023

Powell non convince i mercati. Borse giù Milano precipita

La guerra in Medio Oriente, i rendimenti in rialzo , i rischi su crescita e inflazione dipingono uno scenario a tinte fosche Powell non convince i mercati. Borse giù Milano precipita
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

La guerra in Medio Oriente, i rendimenti in rialzo , i rischi su crescita economica e inflazione dipingono uno scenario a tinte fosche per i listini azionari europei, A Piazza Affari, che attende in serata il giudizio di S&P , il Ftse Mib perde così l’1,3%, mentre nel resto del Vecchio Continente Francoforte cede l’1,05%, Parigi l’1,26% e Amsterdam lo 0,93%.

Powell non convince

I listini estendono così i cali della vigilia dopo che il presidente della Fed, Jerome Powell, si è detto soddisfatto dei progressi sull’inflazione, che però resta troppo alta, e ha fatto intendere che il rialzo dei tassi d’interesse si può mettere in pausa pur non escludendo un’ulteriore stretta se l’economia dovesse rivelarsi troppo forte. Tra i principali titoli milanesi resistono alle vendite o limitano i danni le utility (Hera +0,31%), tradizionalmente difensive, e i titoli dell’energia (-0,17% Eni) grazie a un prezzo del petrolio tornato a crescere. Pesanti invece le banche (Mps –2,71%), Poste Italiane (-2,52%) e StMicroelectronics (-2,03%). Nel resto del listino Brunello Cucinelli (+3,84%) festeggia i dati sul fatturato, che invece penalizzano Salvatore Ferragamo (-5,37%).

TREASURY

Se il tasso del Treasury Note decennale si muove sui massimi degli ultimi diciassette anni, intorno al 5%, è anche perché i cinesi hanno alleggerito il loro portafogli di carta di debito degli Stati Uniti. Dai dati dei primi otto mesi del 2023 diffusi questa settimana, emerge che la Cina ha venduto quasi 15 miliardi di dollari in Treasury a lunga scadenza in agosto, più cinque miliardi di dollari in azioni statunitensi. Complessivamente, istituzioni e fondi cinesi hanno venduto 21,1 miliardi di dollari in attività statunitensi, tra cui 1,3 miliardi di dollari in obbligazioni ipotecarie. Le autorità di Pechino potrebbero avere usato le risorse per stabilizzare il cambio, in passato infatti, questi movimenti erano stati collegati a fasi di debolezza dello yuan. Partendo dai dati del Tesoro, Goldman Sachs calcola che nello stesso mese, gli investitori stranieri sono stati compratori netti di bond governativi degli Stati Uniti, in agosto si è registrata la variazione positiva più forte da inizio anno. Il team di analisti guidato da Lexi Kanter, afferma nel report che gli investitori stranieri hanno acquistato titoli del Tesoro a lungo termine, titoli di agenzie e azioni di Wall Street. Venduti invece titoli obbligazionari corporate. “Il Regno Unito è stato il maggior acquirente netto di Treasury a lungo termine in agosto, mentre la Cina è stata il maggior acquirente netto di obbligazioni societarie. Anche la Svizzera è stata un importante venditore netto di Treasury a lungo termine in agosto, come in luglio. A livello regionale, l’Europa, l’America Latina e l’Asia sono acquirenti netti di Treasury a lungo termine”.

PETROLIO

Il greggio Brent è alla quarta seduta consecutiva di ribasso, stamattina a 93,4 dollari il barile, +1%. I mercati temono un allargamento del conflitto in Medio Oriente. Gli Stati Uniti hanno fatto sapere ieri sera di aver sventato attacchi di droni contro due basi in Siria, colpita invece una base in Iraq. Il cacciatorpediniere Uss Carney, ieri nel Mar Rosso, ha intercettato tre missili lanciati dalle milizie filoiraniane Houthi dallo Yemen verso nord, «potenzialmente contro Israele». Intanto la nave-comando Mount Ridge ha lasciato Gaeta e si unirà alla task force guidata dalla portaerei Ford nel Mediterraneo orientale: ulteriore rafforzamento del dispositivo Usa.

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