Extraprofitti, il messaggio di Meloni alle banche
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Primo piano/Politica
PoliticaPrimo piano Mer 30 agosto 2023

Extraprofitti, Meloni alle banche: "Non difendo le rendite di posizione"

Questi i temi affrontati dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella sua prima intervista al rientro dalle vacanze. Extraprofitti, Meloni alle banche: "Non difendo le rendite di posizione"
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

Dalla manovra, agli sbarchi in crescita nelle ultime settimane. Dalla decisione su Tim a come pensa di muoversi per ottenere una riforma del patto di stabilità. E, ancora, i rapporti “trasparenti” con Usa e Cina, e i profitti delle banche. Questi i temi affrontati dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella sua prima intervista al rientro dalle vacanze rilasciata a “Il Sole 24 Ore”.

La manovra – “Con la prossima manovra il governo non procederà a tagli, ma a una gestione migliore delle risorse. In Cdm non ho parlato di risparmi ma di miglior utilizzo delle risorse. E comunque è presto per anticipare le misure – ha affermato Meloni –. Ne stiamo ancora discutendo col ministro dell’Economia e con i ministri. Tra gli obiettivi comunque c’è sicuramente quello del taglio del cuneo fiscale”.

Extraprofitti delle banche – “Il profitto è chiaramente il motore di un’economia di mercato. Ma questo vale quando il profitto deriva dall’intraprendenza imprenditoriale. Cosa diversa è quando registriamo profitti frutto di rendite di posizione. Gli extraprofitti delle banche sono il frutto della decisione della Bce di alzare il tasso di interesse. Gli istituti di credito – ha detto Meloni – hanno adeguato con grande tempestività gli interessi attivi, quelli relativi, per esempio a un mutuo. Gli interessi passivi, invece, li hanno lasciati invariati. Tassare quel margine è una cosa di buon senso. Non c’entra con certi commenti che ho letto, ‘volete tassare la ricchezza guadagnata’. Io non tasserò mai il legittimo profitto imprenditoriale e agirò sempre per aiutare a creare ricchezza. Però non intendo difendere le rendite di posizione. Non mettiamo in difficoltà alcuna banca, è solo un provvedimento che interviene, con garbo, in un momento di difficoltà per tante persone”.

I rapporti con la Cina –
“Non prevedo che si complicheranno. Della Via della Seta dovremo discutere in Parlamento e poi ne parleremo con serenità e amicizia con il governo cinese. Sono convinta che le relazioni resteranno solide – ha sottolineato la premier parlando dei rapporti con la Cina –. Tra Roma e Pechino le relazioni sono antiche e ci sono grandi e reciproche convenienza, non solo in ambito commerciale. Penso, ad esempio, che la Cina possa essere un ottimo partner per il lusso italiano. Al di là dell’accordo sulla Via della Seta, su cui le scelte andranno meditate e discusse in Parlamento, non c’è una relazione diretta tra quella firma e le relazioni commerciali. Il paradosso – ha poi aggiunto – è che siamo l’unico Paese del G7 ad aver aderito alla Via della Seta ma non siamo affatto il Paese del G7 o il Paese europeo col maggior interscambio con la Cina. Il che dimostra come non ci sia un nesso tra le due cose. Ne parleremo con serenità e amicizia col governo cinese e sono convinta che i nostri rapporti continueranno a essere solidi”.

Le relazioni con gli Stati Uniti – “C’è chi si stupisce che siano buoni – ha detto Meloni parlando dei rapporti con gli Stati Uniti –. Lo pensa chi considera la politica estera uno strumento per rafforzare il proprio partito. Io non la penso così”. “La politica estera – ha aggiunto – si fa per rafforzare la propria nazione. E si dialoga con tutti, in primis con gli Stati Uniti che sono tra i nostri principali alleati, storicamente e indipendentemente dal mutare dei governi. Poi, certo, le relazioni sono facilitate se si racconta un’Italia affidabile, capace anche di dire ‘no’ se necessario, ma leale, un atteggiamento nel quale non c’è trucco e non c’è inganno. Loro sanno che con me non c’è trucco e non c’è inganno”.

Patto di Stabilità –
Riguardo a una possibile riforma del Patto di Stabilità Meloni afferma che tra Italia, Francia e Spagna “ci sono molte convergenze”. Tuttavia – osserva Meloni – “si deve parlare con tutti”. “Se l’Europa non fosse miope – ha detto – dovrebbe capire che non puoi chiedere ai vari Paesi di puntare sugli investimenti e poi non riconoscerne il valore. Dov’è la coerenza? Come si fa a non considerare nel Patto di Stabilità gli investimenti nella transizione ecologica, nella difesa, nei progetti che ci siamo dati? È una domanda che pongo in generale”. Ed è un tema sul quale “cercheremo di costruire la più ampia convergenza possibile. Anche – sottolinea la premier – oltre la Francia, l’Italia, la Spagna. Bisogna parlare con tutti. Con i Paesi dell’est Europa e anche con la Germania, certo. L’idea che si debba parlare con gli amici non è mia. Io parlo con tutti”.

Immigrazione –
Quello sul tema immigrazione per la premier “è un lavoro enorme, lungo. Che alla fine ci darà ragione. Ma intanto stiamo subendo una pressione fortissima e capisco che gli italiani chiedano risposte immediate. Per questo ho deciso di dare piena applicazione al decreto Cutro, in tema di rimpatri. Porteremo nuove norme ma credo che serva un coordinamento maggiore nel governo, sia sul piano nazionale che internazionale. Lunedì ho convocato permanentemente il Comitato per la sicurezza pubblica. L’unico modo per agire strutturalmente sul problema – aggiunge – è discuterne con i Paesi del Nord Africa e coinvolgere l’Europa nel suo complesso. Il cambio di passo c’è perché oggi la Ue discute prima di come contrastare l’immigrazione illegale sulle rotte mediterranee e poi di come distribuire i migranti. Negli anni passati si discuteva solo di quest’ultima parte”. (Teleborsa) 

Condividi articolo