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Primo pianoRisparmio Ven 23 giugno 2023

Eurovita, governo pronto se salta l'accordo "di sistema"

Le carenze rilevate dall'ispezione alla base del fascicolo dei pm. L'esecutivo vigila sul negoziato e prepara il salvagente Eurovita, governo pronto se salta l'accordo "di sistema" EUROVITA ASSICURAZIONI SEDE DI MILANO CANCELLO
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

In procura la relazione Ivass su Eurovita

C’è una segnalazione dell’Ivass alla base del fascicolo aperto dalla procura di Milano sul caso di Eurovita. Secondo quanto ricostruito, a valle dell’ispezione condotta lo scorso anno sulla compagnia, l’Autorità di vigilanza ha fatto partire la segnalazione alla procura. Al momento il fascicolo è senza indagati né reati

La scadenza del 30 giugno

Il prossimo 30 giugno scade intanto l’amministrazione straordinaria della compagnia e il blocco dei riscatti. Alla definizione dell’accordo di salvataggio mancherebbe ormai soltanto la limatura di alcuni dettagli, secondo quanto appreso. Le strutture del Mef seguono da vicino il negoziato, con l’ipotesi di un intervento del governo nel caso non sia possibile formalizzare l’accordo “di sistema” entro il 30 giugno. Quello che nelle ultime settimane era apparso come lo scoglio principale – il contributo delle grandi banche a sostegno delle piccole – sarebbe però stato risolto. In caso di accordo, il blocco dei riscatti sarebbe prorogato fino al 30 settembre prossimo.

Le conclusioni dell’ispezione

Come rivelato da Verità&Affari, l’ispezione Ivass aveva fatto emergere tra le altre cose “negli ultimi anni, una sovrastima dei fondi propri e una non corretta determinazione del requisito patrimoniale”. Ovvero, un calcolo della Solvency II da parte della compagnia non veritiero. La compagnia aveva tra l’altro una Solvency storicamente più bassa rispetto alla media del settore. A peggiorare la situazione creatasi con il rialzo dei tassi, un cambio di portafoglio effettuato nel 2021 che aveva portato Eurovita a vendere Btp per investire in titoli di Stato francesi e tedeschi. E, per bilanciare i minori rendimenti, in titoli ad alto rischio e/o illiquidi.

La perdita di Cinven

Tra dicembre e gennaio del 2023, Eurovita Holding e Eurovita hanno visto la Solvency scendere sotto il minimo regolamentare del 100%. Malgrado le sollecitazioni dell’Ivass, l’azionista Cinven non ha ricapitalizzato la compagnia. Salvo poi, con Eurovita già commissariata, iniettare 100 milioni di euro a fondo perduto a fine febbraio 2023. Tra questo, un precedente anticipo e la svalutazione a zero dell’asset nei bilanci della controllante, la perdita per il fondo è stata di circa 500 milioni di euro. 

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