La fiera di Roma riparte con un carico di canapa
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Spiffero Lun 26 dicembre 2022

La fiera di Roma riparte con un carico di canapa

Adesso alla Fiera di Roma viene messa in programma la "Fiera Internazionale della Canapa" al via dal 17 febbraio 2023. La fiera di Roma riparte con un carico di canapa
Gianfranco Ferroni
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Gianfranco Ferroni

Una fiera per la canapa a Roma

“Sette fili di canapa”, cantava Mario Castelnuovo quaranta anni fa. E come si fa a dimenticare la radicale Silvia Bizzarri, nota come “Nonna Canapa”, che nella sede del partito di Marco Pannella offriva tartine alla canapa indiana? Adesso alla Fiera di Roma viene messa in programma la “Fiera Internazionale della Canapa” al via dal 17 febbraio 2023. “Canapa Mundi”, si intitola la manifestazione, nel nome “dell’ecosostenibilità, dell’energia e dell’innovazione”, tutto “nel segno delle tante virtù della canapa, alleata per la salute e il benessere e dagli usi innumerevoli”. E già sotto le feste via all’abbigliamento “a impatto zero”, con la motivazione che “la canapa è una fibra vegetale capace di coniugare estetica e prestazioni tecniche”. Questo perché, affermano gli organizzatori, “la canapa produce circa 200% in più di fibra nella stessa area di terreno rispetto al cotone e richiede circa la metà della quantità di acqua a parità di produzione”.

Le proprietà della canapa

Nelle fibre della canapa “si nasconde il segreto per fare uno step ulteriore in termini di sostenibilità a partire dai prodotti all’apparenza più piccoli, borse, calzature e accessori come pure nella cartotecnica dove la fibra di canapa porta con se, anche nella carta e nel cordame come nei tessuti, il valore di produrre con consapevolezza”. Non solo: nell’alimentazione “la canapa si inquadra a pieno titolo come super food, spaziando agli innovativi giocattoli e prodotti per il pet care, fino ai prodotti di cosmesi a base di canapa di ultima generazione che si affiancano a nuovissimi ritrovati che sfruttano anche il valore terapeutico Cbd, si trovano in commercio creme a uso topico dove la canapa è l’ingrediente prezioso da suggerire per la skin care: creme dal grande potere rivitalizzante per la pelle, detergenti anti aging e preziosi olii per massaggi”.

E dalla canapa nascono distillati, liquori, gelati, cookies, pasta, taralli, birre e tisane. La reputazione è cambiata, e viene sottolineato che i semi della pianta di canapa sono “ricchissimi di aminoacidi, vitamine e di minerali”, tutti “di grande utilità per chi fa sport avendo un elevato contenuto di proteine. Il seme di canapa è l’unico alimento che contiene naturalmente acidi grassi Omega3 e Omega6 in proporzione perfetta per venire assimilato dall’uomo e regala virtù e sapori inaspettati a insalate, verdure e altri piatti.

La canapa all’italiana

Nota di merito anche per l’immancabile olio di canapa non solo per gli usi consueti, ma anche come integratore alimentare per il diabete: aiuta a mantenere basso il livello di zucchero nel sangue, potenzia il sistema immunitario e regola la flora intestinale”. Oggi sono 250 i brand sotto il segno della canapa italiana: si tratta di una “tra le fibre organiche più resistenti e offre durevolezza ai suoi prodotti che spaziano dalla produzione alimentare alla cosmetica, oltre a trovare impiego industriale anche nei biocarburanti e nella edilizia, tendendo una mano alla crisi della sovrapproduzione”.

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