Psicologi online, boom in Italia: perché la terapia diventa un affare
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ApprofondimentiStartup Mar 18 aprile 2023

Psicologi online, boom in Italia: perché la terapia diventa un affare

Psicologi online in Italia settore in esplosione. Sarà perché dopo la pandemia il 35% degli italiani ha risentivo un peggioramento Psicologi online, boom in Italia: perché la terapia diventa un affare Depositphotos
Emanuele Bonora
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Emanuele Bonora

Giornalista de La Verità, esperto di nuovi media. Responsabile dell'edizione online del quotidiano e delle strategie digitali.

Il settore degli psicologi online

Sempre meno seduti sulla poltrona dello studio del professionista di fiducia e sempre più sul divano di casa. Quello degli psicologi online in Italia è un settore in piena esplosione. Sarà perché dopo la pandemia il 35% degli italiani ha risentivo un peggioramento “del proprio stato emotivo e mentale” (dati Ipsos). O sarà perché tra i 30 e i 44 anni 4 su 10 manifestano disturbi come ansia, stress, nervosismo e stanchezza cronica, ma con solo il 12% che sta seguendo un percorso di terapia. Aggiungiamo a questo che oltre 360mila hanno fatto richiesta del bonus psicologo lo scorso autunno e che le risorse messe a disposizione sono riuscite a coprire solo una richiesta su dieci e abbiamo il quadro di quanto potenziale abbia il settore. E di come la terapia, a partire da quella online, sia destinata a diventare un business a molti zeri.

Le piattaforme online

Sul web è così partita, negli ultimi mesi, la rincorsa. Dopo la startup Unobravo, che ha avuto il merito di fare da apripista al settore, attirando l’attenzione anche dei venture capital, si sono messi in luce altri siti come TherapyChat, Psicobravo, Psicodigitale, Psicologo 4U. E si guarda con interesse al mondo della terapia anche da settori affini. È il caso di Farmacosmo, ecommerce della salute quotato sulla Borsa di Milano, che ha recentemente lanciato, ad esempio, ContactU, proprio per i servizi di telepsicologia.

L’ultimo nato

“Abbiamo delle aspettative elevate su questo progetto, perché la domanda è molto alta – conferma Fabio de Concilio, ceo di Farmacosmo -. Passare da venditore di farmaci a piattaforma di benessere a 360 gradi è un salto per noi importante, che volevamo fare. L’obiettivo è mettere insieme tutte le nostre forze, per continuare a sviluppare servizi digitali, che si trasformano inevitabilmente anche nella vendita di un farmaco, ma non solo”. Piattaforma proprietaria, un massiccio piano marketing e l’obiettivo di arrivare a break even entro l’anno. “C’è una domanda esponenziale che va intercettata – prosegue de Concilio -. Quello su cui noi puntiamo con questo progetto è la garanzia della qualità delle prestazioni. Per questo abbiamo creato un comitato scientifico e previsto la formazione anche per i professionisti”.

Da Unobravo a Serenis

Unobravo, fondata nel 2019 da Danila De Stefano, ha tracciato la strada. Oggi dà lavoro a più di 2mila psicologi e afferma di aver già erogato un milione di ore di terapie. La società di venture capital con sede a New York, Insight Partners, ha puntato recentemente 17 milioni sull’impresa, insieme ad altri angels. Ma ad aver interessato, negli ultimi mesi gli investitori c’è anche Serenis, la startup concorrente di Silvia Wang e Daniele Francescon, che ha raccolto 6,5 milioni.

“Quando siamo partiti mancava secondo noi una piattaforma che organizzasse questo servizio con etica – spiega Silvia Wang -. Per questo Serenis è nato, innanzitutto, come centro medico. Per dare una garanzia di qualità sul servizio”. Al momento per il sito lavorano 600 terapeuti in tutta Italia e sono state erogate più di 100 mila sedute, con un tasso di crescita a doppia cifra mese su mese. “Lo spazio di mercato è ancora grande. Con il Covid ci siamo tutti resi consapevoli di quanto sia importante il benessere mentale”, prosegue Wang.

Il benessere in azienda

Le prossime sfide per le piattaforme di psicologi passano ora dal coinvolgimento delle aziende. Dallo scorso anno, la terapia è entrata a far parte, infatti, dei piani welfare delle imprese. Anche perché, statistiche alla mano, una richiesta di aiuto su 5 arriva proprio per problemi legati al lavoro. “Il terapeuta aziendale come fringe benefit è un trend in crescita, apprezzato non solo dalle aziende ma anche dai dipendenti – conclude la fondatrice di Serenis -. Proprio negli ultimi mesi abbiamo riscontrato un notevole aumento di richieste da parte delle imprese per offrire ore gratuite di psicoterapia online ai propri dipendenti. Le motivazioni non sono difficili da intuire guardando al quadro socio-economico dell’ultimo periodo”.

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