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ApprofondimentiTech Gio 21 settembre 2023

In vigore il Chips Act: dall'Ue 3,3 miliardi per la produzione di semiconduttori

Da oggi operative le norme, Obiettivo raddoppiare la produzione europea e ridurre la dipendenza dai paesi asiatici In vigore il Chips Act: dall'Ue 3,3 miliardi per la produzione di semiconduttori
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Entra in vigore il Chips Act

Entra in vigore il Chips Act  ossia la legge Ue che attua “una serie completa di misure per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, la resilienza e la leadership tecnologica dell’Ue nelle tecnologie e nelle applicazioni dei  semiconduttori “ L’Ue dunque non vuole cadere totalmente nelle mani dei produttori asiatici, davanti a tutti Taiwan e la Cina, ma garantire, entro il 2030,  almeno un 20% di produzione europea (rispetto all’attuale 10%) di chip, che sono il cuore pulsante di qualunque strumento digitale.

Obiettivo: portare le produzione europea di chip dal 10 attuale al 20% entro il 2030

Concretamente nei piani di Bruxelles, lo European Chips act deve rafforzare le attività manifatturiere nell’Unione, stimolare l’ecosistema europeo della progettazione e sostenere  l’innovazione lungo l’intera catena del valore.  Il programma dovrebbe mobilitare 43 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati  di cui 3,3 miliardi di euro dal bilancio Ue. L’ investimento sosterrà attività come la creazione di linee di produzione pilota avanzate per accelerare l’innovazione e lo sviluppo tecnologico, lo sviluppo di una piattaforma di progettazione basata su cloud, l’istituzione di centri di competenza, lo sviluppo di chip quantistici, nonché la creazione di un Chips Fund per facilitare l’accesso al finanziamento del debito e al capitale proprio.

Incentivi per gli investimenti pubblici e privati in impianti di produzione

Il  Chips act mira anche  a incentivare gli investimenti pubblici e privati negli impianti di produzione per i produttori di chip e i loro fornitori. La legge – spiega la Commissione europea – crea un quadro per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento attirando investimenti e migliorando le capacità produttive nella produzione di semiconduttori. La Commissione ha già indicato, al momento della proposta del Chips act, che gli aiuti di Stato possono essere concessi alle strutture “first-of-kind: impianti industriali che, per tecnologie adottate o semiconduttori prodotti, non  sono già presente “in maniera sostanziale” all’interno dell’Unione Europea. C’è anche  un meccanismo di coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione per rafforzare la collaborazione con e tra gli Stati membri, monitorare l’offerta di semiconduttori, stimare la domanda, anticipare le carenze e, se necessario, innescare l’attivazione di una fase di crisi.

Sistema di allarme europeo in caso di interruzioni di approvvigionamento nella catena produttiva

Inoltre il sistema di allarme creato nell’aprile scorso consente a qualsiasi parte interessata di segnalare interruzioni della catena di approvvigionamento dei semiconduttori. Insieme al Chips act entra in vigore il regolamento sull’impresa comune (joint undertaking) Chip, che consente l’inizio dell’attuazione della parte principale dell’iniziativa Chips for Europe.  Infine, con l’entrata in vigore del Chips act, inizierà formalmente anche il lavoro del nuovo European semiconductor board, che sarà la piattaforma chiave per il coordinamento tra la Commissione, gli Stati membri e le parti interessate.

Anni ’90: la produzione europea di chip era pari al 40%

Per dare qualche numero la European Semiconductors Industry Association ha stimato che la quota europea di produzione dei chip nel mercato globale sia passata dal 40% degli anni Novanta, al 13% nel 2010, al 10% nel 2020. Un crescente disimpegno europeo nel settore dunque, inversamente proporzionale all’importanza che questo mercato ha assunto negli ultimi decenni.

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