Il mercato dell'auto cresce a settembre. Crollano le elettriche
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ApprofondimentiAuto Mar 03 ottobre 2023

Il mercato dell'auto cresce a settembre. Benzina al top, crollano le elettriche

Vendite a + 22,8% grazie ai modelli con motore endotermico. Fiat Panda la più richiesta, cala Tesla. Ma siamo lontani dai dati pre-Covid e i concessionari non brindano Il mercato dell'auto cresce a settembre. Benzina al top, crollano le elettriche COLONNINE PER LA RICARICA DELLE AUTO ELETTRICHE
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Il mercato delle auto continua la sua crescita, ma l’obiettivo dei numeri pre-covid è ancora lontano. E soprattutto crollano le vendite delle vetture elettriche dopo la mini-crescita di agosto. A settembre si sono immatricolate 136.283 auto con un incremento ancora a doppia cifra, +22,8% rispetto a settembre 2022, che a sua volta era a +5,4% rispetto all’anno prima.

Il mese è però ancora sotto del 4,9% rispetto a settembre 2019. In nove mesi le immatricolazioni ammontano a 1.176.882 unità, oltre 200.000 vetture in più del periodo  gennaio-settembre 2022 (+20,6%), ma ancora con 300.000 auto in meno (-20,3%) dello stesso periodo 2019. Il risultato positivo è determinato anche dal superamento della fase critica per la produzione che ha afflitto il mercato delle autovetture da settembre 2021, per cui oggi giungono all’immatricolazione vetture ordinate diversi mesi fa e rimaste in attesa di consegna.

Vincono le benzina, Le elettriche fanno flop

Le auto con batteria elettrica a settembre tornano a scendere e perdono ben un punto percentuale della loro pur minima  quota mercato: le Bev chiudono il mese al 3,6% delle immatricolazioni e le plug-in al 4,0%, portando al 7,6% la quota complessiva delle vetture green. Tra le alimentazioni, il motore a benzina sale di oltre 2 punti al 29,3%. Il diesel perde poco meno di 300 auto immatricolate, fermandosi al 15,5% di quota. Cresce in volume il Gpl che perde 0,7 punti di quota, all’8% del totale, mentre il metano si ferma allo 0,1% . Le ibride sfiorano il 40% del totale delle preferenze (39,5% e +3,8), con un 11,0% per le “full” hybrid e 28,5% per le “mild” hybrid. In calo di quasi 1 punto, come detto,  la quota delle Bev al 3,6% in settembre. Le percentuali riguardanti i primi sei mesi non si discostano di molto dalle quote di settembre.

Dal punto di vista delle aree geografiche, il Nord Ovest conferma la prima posizione con il 30,3% di quota; il Nord Est rimane stabile al 28,2%, grazie alla spinta del noleggio. Il Centro Italia copre il 26% delle immatricolazioni , l’area meridionale e insulare rimangono stabili, rispettivamente al 10,4% e 5,1% .

Prosegue la corsa dei Suv

L’analisi della nuova segmentazione mostra in settembre un ulteriore corsa dei  Suv del segmento A, rispettivamente al 12,4% e 2,4% di quota. Crescita accelerata per le berline ed i Suv del segmento B (rispettivamente al 20,4% e 26,3% di share). Nel segmento delle medie (C) calano le berline, che si fermano al 5,0% di quota, mentre crescono i Suv che raggiungono il 18,5% del totale mercato. Anche nel segmento D cedono le berline (allo 0,6% di quota) mentre accelerano i Suv al 7,2% del totale. Sostanzialmente stabile l’alto di gamma con berline allo 0,2% e Suv all’1,6%. Infine le station wagon rappresentano il 3,2% del totale e le sportive lo 0,7%.

Stellantis in recupero

Il gruppo Stellantis ha immatricolato sempre a settembre in Italia – secondo le elaborazioni di Dataforce – 44.406 auto, il 24,8% in più dello stesso mese del 2022, un aumento maggiore di quello registrato dal mercato (+22,78%). La quota di mercato sale dal 32 al 32,5%. Da inizio anno le immatricolazioni del gruppo sono 387.661, in crescita del 9,5% sull’analogo periodo dell’anno scorso.

Per quanto riguarda i modelli,  Fiat Panda resta anche a settembre 2023 l’auto più venduta in Italia con 9.308 unità, seguita sul podio da Dacia Sandero (3.969 unità) e Lancia Ypsilon (3.790). Al quarto posto, Fiat 500 con 3.612 immatricolazioni, seguita da Toyota Yaris Cross (3.539), Citroen C3 (3.298), Volkswagen T-Roc (2.984), Jeep Avenger (2.978), Ford Puma (2.930), Peugeot 208 (2.900). Escluso il gruppo Stellantis, a livello di quota di mercato, a settembre si distinguono Toyota (7,93%) con +27% a 10.801 immatricolazioni, seguita da Volkswagen (7,43%) con+21,27% a 10.124 unità.  Battuta d’arresto per Tesla (-25% a 906 unità). Boom per Mg (+495,24% a 2.875 unità).

Rivedere la transizione green

In merito alla  decisione finale sul Regolamento Euro 7, il Presidente dell’Unrae Michele Crisci, in linea con quanto affermato dall’Acea, ha espresso la propria soddisfazione per “l’orientamento espresso dal Consiglio Competitività Ue che ha rivisto alcune disposizioni della proposta della Commissione,  posticipando l’entrata in vigore della nuova normativa”. 

“Rimane il fatto – ha quindi aggiunto – che  però, che l’applicazione del Regolamento in esame comporterà comunque ingenti investimenti per la Case automobilistiche che sono già fortemente impegnate  sul piano economico, tecnologico e, non ultimo, ambientale  nella transizione alla decarbonizzazione e al raggiungimento dell’obiettivo delle zero emissioni previsto da altri Regolamenti europei in vigore”. In questo quadro, secondo il Presidente dell’Unrae “diventa sempre più urgente capire come l’Italia intenda affrontare la transizione green e varare un nuovo  piano di incentivi ed il recupero dei fondi non spesi”.

Dato  gonfiato dalle “chilometri zero” e parco auto vecchio

Ma  il Centro Studi Pormotor non brinda, sottolineando  come il volume di immatricolazioni di settembre e dei 9 mesi è dovuto in misura non trascurabile alle autoimmatricolazioni, cioè alle immatricolazioni ai concessionari di auto nuove da destinare al mercato dell’usato con chilometri zero: a settembre sono 17.200, nel periodo gennaio-settembre 99.286. Il quadro è quindi tutt’altro che rassicurante.

Se il tasso di crescita dei 9 mesi rimanesse questo fino a fine anno si raggiungerebbe quota 1.587.943, livello decisamente lontano dai 2.000.000 di immatricolazioni necessarie per contenere l’invecchiamento del parco circolante. «Dal 2021 – segnala il presidente Gian Primo Quagliano – calano le rottamazioni di auto usate, probabilmente dovuto alla carenza nell’offerta.  In sintesi in Italia abbiamo sempre più auto e sempre più vecchie. Dall’inchiesta congiunturale di settembre del Centro Studi Promotor emerge inoltre che il 61% dei concessionari prevede che la situazione non migliorerà nei prossimi tre-quattro mesi e il 24% prevede che peggiorerà, mentre il 28% si attende nuovi aumenti dei prezzi”.

 

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