Iliad-Vodafone, buona notizia per i gestori meno per i consumatori - V&A
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ApprofondimentiTlc Lun 18 dicembre 2023

Iliad-Vodafone, buona notizia per i gestori meno per i consumatori

L'operazione potrebbe sancire la fine della "guerra delle tariffe" con un aggravio dei costi per consumatori e utenti Iliad-Vodafone, buona notizia per i gestori meno per i consumatori Vodafone
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Vodafone è salita alla Borsa di Londra del 3,75% dopo l’offerta ricevuta da Iliad per  le attività in Italia. La società britannica, che aveva già respinto un’offerta da 11,25 miliardi sempre da parte di Iliad oltre un anno fa,  ha dichiarato che «sta esplorando opzioni con diverse parti per la fusione o la cessione delle sue attività in Italia ma non vi è certezza che, alla fine, venga concordata una transazione. Verrà fatto un ulteriore annuncio quando sarà ritenuto opportuno». E se la vecchia offerta venne respinta dichiarando che non era nell’interesse degli azionisti questa potrebbe essere accettata. Infatti il nuovo ad, l’italiana Margherita Della Valle che ha assunto la carica ad aprile, ha avuto pressioni dagli azionisti di vendere o sistemare le divisioni del gruppo poco performanti. L’Italia è tra queste proprio per colpa di Iliad che, dopo lo sbarco sul mercato del Belpaese,  ha obbligato tutti i gestori a far scendere drasticamente le tariffe mobili.

Se venisse accettata l’offerta addio alla guerra delle tariffe

E dunque la creazione di una unica società tra Iliad e Vodafone potrebbe essere una buona notizia per tutti i gestori di tlc ma molto meno per i consumatori che vedrebbero finita o, quantomeno, molto ridimensionata la guerra delle tariffe, oltre che sulla telefonia mobile anche su quella fissa. Proprio per questo infatti anche Tim è salita in Borsa di oltre il 4%. Bene anche Swisscom +1,1% per le indiscrezioni di una possibile operazione con Vodafone tramite la controllata italiana Fastweb.  «L’offerta di Iliad di fondersi con Vodafone in Italia implica un multiplo ev/ebitda di 7,8 volte che è interessante valutare- ha detto Erhan Gurses, analista di Bloomberg- Viste anche le sinergie potenziali consistenti, la transazione, valutata circa 10,5 miliardi, promette anche di affrontare la sfida dei bassi rendimenti. Senza contare che la proposta consente a Iliad di acquisire completamente la divisione italiana di Vodafone tramite opzioni call in cinque anni, il che implica che potrebbe anche essere rinegoziata.  L’Italia è uno dei mercati delle telecomunicazioni più competitivi in Europa, dove le tariffe mensili per i servizi di linea in fibra ottica, che di solito includono Internet illimitato, sono fissate a 20-25 euro, circa un quarto di quanto pagano in media i consumatori statunitensi. Questo è in parte dovuto proprio a Iliad, entrata nel mercato mobile italiano nel 2018 scatenando una guerra dei prezzi”.

Supergestore da oltre 30 milioni di clienti nel mobile e nel fisso

Vodafone Italia, che ha circa 18 milioni di clienti nel mobile  e 3 milioni nel fisso, viene valutata 10,45 miliardi di euro.  Per confluire nelle Newco, che sarà controllata al 50% riceverebbe da Iliad 6,5 miliardi in contanti e un finanziamento soci per 2 miliardi destinato a nuovi investimenti. Iliad Italia, con i suoi 10 milioni di clienti nel mobile e alcuni nel fisso, viene invece valutata 4,45 miliardi e riceverebbe dalla casa madre 500 milioni in contanti e un finanziamento soci per altri 2 miliardi sempre per investimenti.  La nuova società dovrebbe generare un fatturato pari a 5,8 miliardi e sinergie per circa 600 milioni annui.

L’operazione sarebbe il capolavoro strategico del patron di Iliad, Xvier Niel

L’operazione prelude a un consolidamento del settore tlc in Italia e in Europa e se si realizzasse darebbe pienamente ragione alla strategia adottata dal patron di Iliad, che non è quotata in Borsa, Xvier Niel. Entrato partendo da zero nel mercato italiano, Niel è riuscito a sbaragliare i concorrenti adottando una politica di prezzi particolarmente aggressiva che gli ha fatto conquistare una buona quota di mercato ma soprattutto obbligando i concorrenti, che avevano e hanno costi di gestione molto più elevati visto il numero di dipendenti, (mille (forse) Iliad rispetto ai 7mila Vodafone e ai 40mila Tim), a fare lo stesso con un risultato, se non catastrofico diciamo difficile da sostenere, sui conti.

 

 

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