Tlc, l'allarme di Labriola: "Il settore non ha 3 anni davanti"
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Primo pianoTlc Ven 03 marzo 2023

Tlc, l'allarme di Labriola: "Il settore non ha 3 anni davanti"

Il numero uno di Tim Labriola ha sottolineato che il settore delle tlc non ha 3 anni davanti se non si interviene Tlc, l'allarme di Labriola: "Il settore non ha 3 anni davanti"
Redazione Verità&Affari
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Labriola sul futuro di Tim

(Teleborsa) – “C’è un tema di consolidamento e c’è un tema di cambio delle regole, che deve essere rapido. Il nostro settore non li ha tre anni davanti se non si interviene subito”. Lo ha detto Pietro Labriola, amministratore delegato Tim, intervenendo a un convegno in memoria di Franco Morganti organizzato dall’International Institute Of Communications italiano, dedicato alle telecomunicazioni nella trasformazione digitale.

Parlando del settore, Labriola ha detto: “Oggi abbiamo 5 reti mobili e se facciamo la somma degli investimenti confrontandola con i ricavi non viene fuori un soggetto profittevole. Questo ci porta a pensare che in Italia 5 reti mobili non ci stanno. E con questi limiti elettromagnetici, non avremo neanche il 5G. Sarei tentato di restituire le frequenze 5G, per cui abbiamo speso 1,7 miliardi di euro a fine anno, perché se ho difficoltà a utilizzarle a pieno, su questo prezzo mi sono dovuto finanziare sul mercato, pagando il 7% di interessi. Il che vuol dire che sono quasi 100 milioni di euro all’anno”.

Inoltre ha continuato Labriola “Il delayering ha senso anche senza debito. È anacronistico definirci ancora oggi incumbent, se pensiamo che abbiamo quote di mercato intorno al 20% in città come Torino, Bologna e Genova”, ha fatto notare sottolineando che “il modello di operatore integrato verticalmente è obsoleto poiché non si adatta alle sfide attuali del mercato. La strada per la creazione del valore passa attraverso la separazione di infrastrutture e servizi. È arrivato il momento di adottare un modello coraggioso di business basato sul delayering, fin qui mai sperimentato”.

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