Fondazione Crt, oggi la scelta tra Palenzona e Quaglia
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FondazioniIn evidenza Mar 18 aprile 2023

Fondazione Crt, oggi la scelta tra Palenzona e Quaglia

Lo scontro tra i due candidati per la presidenza dell'ente. Scrutinio segreto e schede con i nomi prestampati Fondazione Crt, oggi la scelta tra Palenzona e Quaglia
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Oggi il voto tra Palenzona e Quaglia

Lo scontro è di livello. Da un lato Fabrizio Palenzona, ex vice presidente di Unicredit, attuale presidente di Aeroporti di Roma nonché titolare di una lunga serie di incarichi presenti e passati. Dall’altro Giovanni Quaglia, scuola vecchia Dc, sindaco di Genola (Cuneo) ad appena 22 anni e poi per 16 anni presidente della Provincia di Cuneo. E la posta in gioco è tale, che non è scontato che lo scontro finisca oggi.

Tre miliardi di patrimonio, da Atlantia a Generali

In palio c’è la presidenza della Fondazione Crt: oltre 3 miliardi di patrimonio e 69 milioni di erogazioni nel 2022. E poi ci sono le partecipazioni. Una quota ormai residuale nella banca conferitaria (Unicredit) accanto alla quota in Atlantia, a quella in Banco Bpm fino alle Generali. La contesa tra i due rappresenta un inedito per l’ente torinese, che finora ha avuto dalla sua nascita appena tre presidenti. E con pochi preceedenti anche per il panorama delle fondazioni di origine bancaria. Un mondo nel quale la mediazione, anche sul filo di lana, ha sempre avuto la meglio sullo scontro diretto. Stavolta invece si va alla conta dei voti. A decidere il prossimo presidente saranno i consiglieri d’indirizzo dell’ente. Chiamati a pronunciarsi oggi, a scrutinio segreto, per uno dei due candidati.

Fondazione divisa

Il voto di oggi rappresenta il culmine di una lunga stagione che ha visto la Crt profondamente divisa al suo interno. Dagli scontri per gli incarichi di partecipate ed enti fino alla vicenda delle Generali dove la fondazione ha messo la sua quota a disposizione della cordata Caltagirone-Del Vecchio all’assemblea di aprile scorso. Un clima non proprio edificante, con i resoconti degli accesi confronti interni finiti puntualmente sui giornali. Che ha raggiunto l’apice con sfida tra i due, partita da mesi a colpi di lettere, veleni e pareri legali.

Esito ancora incerto

A poche ore dal voto l’esito resta estremamente incerto. Il consiglio d’indirizzo è convocato per le 15. Prima dovrà approvare il bilancio 2022, poi si passerà all’elezione del presidente. Nelle prime due votazioni è richiesta la maggioranza assoluta dei votanti. Dalla terza votazione in poi sarà sufficiente la maggioranza semplice.

In caso di pareggio tra i due candidati (ipotesi plausibile), si aprirebbe uno scenario ancora più complesso. Esiste infatti una discrepanza tra lo statuto e il regolamento su chi prevarrebbe a parità di voti. Che potrebbe portare la sfida alle carte bollate. Inoltre, dei 18 consiglieri d’indirizzo uno sarebbe impossibilitato a partecipare per ragioni di salute. La sua presenza alzerebbe il numero di voti necessari nei primi due scrutini a 10 ma di nuovo aprirebbe la porta a ricorsi dello sconfitto. Infine, esiste un parere legale richiesto non si sa da chi per la ineleggibilità di Quaglia. Potrebbe servire per far passare Palenzona. Oppure, come sostiene qualcuno, per invalidare l’elezione e far passare un terzo candidato. Chiudendo la stagione dello scontro che in effetti non è proprio bella da vedere.

Voto segreto e non riconoscibile

Particolare non secondario, i nomi dei due candidati saranno prestampati sulla schede. Così da non rendere riconoscibile la grafia di chi ha votato per l’una o per l’altra parte. Un dettaglio che potrebbe risultare decisivo. Non sia mai che, alla conta dei voti, qualcuno si accorga di aver scelto la cordata perdente

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