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Primo pianoTrasporti Mer 20 settembre 2023

Caro voli, cambia il decreto: stop al tetto ai prezzi, più poteri all'Antitrust

Un emendamento dell'esecutivo per modificare il dl Asset. Via il limite sul costo dei biglietti, al garante del mercato il controllo Caro voli, cambia il decreto: stop al tetto ai prezzi, più poteri all'Antitrust
Redazione Verità&Affari
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Caro voli, cambia il decreto

Il governo ha deciso di modificare la norma sul caro voli inserita nel dl asset. Un emendamento presentato dall’esecutivo ha infatti eliminato il tetto ai prezzi (200% del costo medio). Per limitare l’utilizzo degli algoritmi sono stati invece conferiti all’Antitrust poteri di verifica dell’eventuale iniquità del prezzo in base ai principi di abuso di posizione dominante e di intesa restrittiva della concorrenza. Secondo la relazione tecnica, gli indizi di cui l’Authority può tenere conto sono ad esempio le condotte praticate sulle rotte per le isole, il periodo di picco di domanda stagionale e i prezzi superiori del 200% della tariffa media del volo.

Vietate le tariffe basate sulla profilazione web

L’emendamento, si legge nella relazione illustrative dell’esecutivo, vieta comunque “l’utilizzo di procedure automatizzate di determinazione delle tariffe basate su attività di profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, quando esso comporta un pregiudizio al comportamento economico dell’utente”. Le regole si applicano per i collegamenti con Sicilia e Sardegna ma anche per le altre tratte nazionali “in presenza di uno stato di emergenza nazionale ovvero qualora gli spostamenti stradali o ferroviari lungo il territorio nazionale siano, in tutto o in parte, impediti da eventi eccezionali dichiarati da pubbliche autorità”.

I poteri dell’Antitrust

L’Antitrust invece avrà il potere, a valle di una indagine conoscitiva (presidiata da forti poteri ispettivi), di imporre, ove emergano fattori distorsivi nel mercato dei voli, misure strutturali o comportamentali che elimino tale distorsione. È previsto che ai fini dell’adozione delle misure, l’Autorità debba tenere conto della struttura del mercato; delle modalità di definizione dei prezzi, anche attraverso l’utilizzo di sistemi di gestione dei ricavi e algoritmi; dei i rischi per il processo concorrenziale e per i consumatori derivanti dall’utilizzo di algoritmi fondati sull’intelligenza artificiale o sulla profilazione degli utenti; delle dinamiche concorrenziali e di prezzo connesse alla stagionalità della domanda; delle esigenze di territori difficilmente raggiungibili tramite mezzi di trasporto diversi dall’aereo; dell’esigenza di tutela di classi particolarmente vulnerabili di consumatori.

Distorsione del mercato

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine di un evento di Confartigianato ha spiegato che la finalità dell’intervento resta quella di “contrastare ogni eventuale distorsione di mercato a cominciare dall’algoritmo che potrebbe profilare l’utente e comunque creare un fenomeno distorsivo del mercato”. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto Urso – è la massima trasparenza e il contrasto ad ogni distorsione del mercato cosa che possono fare in maniera più compiuta e più efficace le autorità preposte”.

“In più abbiamo reso più trasparente l’attività che si svolge nel settore aereo per consentire a qualunque operatore di conoscere le condizioni di mercato nel nostro Paese, i sussidi e gli incentivi dati dai singoli aeroporti e per far conoscere all’utente come si forma il prezzo finale. Questa trasparenza – ha concluso Urso – è la garanzia di un vero e sano mercato” .

I timori dei sindacati

“Siamo preoccupati per questo passo indietro del governo rispetto ai tetti massimi per le tariffe aeree perché ritenevamo che, soprattutto per quanto riguarda i collegamenti da e per le isole, fosse un aspetto fondamentale per evitare quella speculazione che viene fatta dai vettori in maniera spropositata”, ha commentato il segretario generale della Uil Trasporti Sardegna, William Zonca. “Per questo motivo riteniamo una mossa non coraggiosa da parte del governo che invece doveva tenere la barra dritta su su questa idea del tetto massimo – ha aggiunto -. A questo punto pensiamo che in prospettiva di un nuovo bando sulla continuità territoriale venga meglio specificata la possibilità di incrementare le tariffe con un prezzo calmierato che sicuramente non può più essere lasciata solo in mano ai vettori, magari con l’aiuto dell’Antitrust per evitare speculazioni sui passeggeri”.

(Foto: by takahiro taguchi on Unsplash)

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