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AperturaTrasporti Ven 01 settembre 2023

Il Monte Bianco non chiude, lavori spostati al 2024. Il nodo delle penali

Intesa tra Salvini e il suo omologo francese per spostare di un anno l'avvio del cantiere. L'opzione del raddoppio del tunnel Il Monte Bianco non chiude, lavori spostati al 2024. Il nodo delle penali INFRASTRUTTUREINFRASTRUTTURAAUTOSTRADE AUTOSTRADATRAFORO MONTE BIANCOTRATTO AUTOSTRADALE
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Il Monte Bianco non chiude, per ora

Il traforo del Monte Bianco quasi sicuramente non chiuderà lunedi prossimo. I lavori, secondo fonti del Mit,  potrebbero essere rimandati a settembre 2024. Resta il da chiarire l’interrogativo su chi pagherà le penali alle aziende che dovevano fare i lavori.

Lunedì la decisione definitiva

Il ministro dei trasporti Matteo Salvini e il suo omologo francese sono al lavoro per la soluzione definitiva che verrà presa lunedì alla Conferenza Interministeriale. Certo è che i problemi che sarebbero emersi con la chiusura del tunnel del Monte Bianco erano conosciuti da anni. Ma solo gli accadimenti degli ultimi giorni, ossia la frana sul versante francese della strada che porta al Frejus, ha fatto davvero capire quanto sia importante questo collegamento per l’Italia e per  tutti i paesi  confinanti.

La settimana prossima la riapertura del Frejus

Così arrivati ormai alla fatidica data di chiusura dell’infrastruttura per i prossimi tre mesi, appuntamento fisso per i prossimi 18 anni, si è finalmente capito che forse questa non è la strategia vincente. E sarebbe meglio un raddoppio del tunnel, operazione questa che richiederebbe circa 5 o 6 anni e per la quale i fondi sono già stati accantonati. La viabilità dei mezzi pesanti sul Frejus dovrebbe essere ripristinata la settimana prossima con la linea ferroviaria che resta invece chiusa fino ad ottobre.

Le attese dei mezzi pesanti

Al momento ci sono molti mezzi pesanti in attesa sulla Pedemontana e tra Ivrea, Montalto, Borgofranco, verso la Valle d’Aosta. Con code chilometriche nei pressi del traforo del Monte Bianco. “Rischiamo veramente il blocco delle merci  – ha spiegato Salvini -. Per questo ho chiesto di rinviare i lavori sul Monte Bianco altrimenti è il caos”. La Valle d’Aosta, nei giorni scorsi, aveva smentito l’ipotesi di un rinvio dei lavori al traforo del Monte Bianco, anche per il solo tempo necessario a garantire la riapertura del Frejus.

Il problema, oltre alle penali sui lavori, è che spostando la chiusura si  sarebbe spostato anche il termine, previsto per il 18 dicembre, a ridosso delle festività natalizie che vede una grande affluenza di turisti in Val d’Aosta anche dalla Francia. “L’unico elemento certo per la Valle d’Aosta sulla questione chiusura Monte Bianco – aveva detto il presidente della regione Renzo Testolin – è che la riapertura per noi non può andare oltre il 18 dicembre. Sovrapponendosi con un periodo turistico fondamentale per l’economia della Valle d’Aosta. Se lo spostamento dell’inizio dei lavori non comporta uno slittamento della riapertura del tunnel per noi non sussistono problemi a procrastinare di qualche giorno. Diversamente crediamo sia indispensabile riprogrammare i lavori al Bianco per il 2024″.

Ma i sindaci francesi spingono per la Tav

Anche il sindaco di Chamonix Eric Fournier, uno dei più agguerriti avversari del raddoppio del tunnel,  ha chiesto il rinvio dei lavori di un anno. In una nota gli amministratori transalpini hanno messo in evidenza la fragilità della rete del trasporto su gomma con l’Italia, secondo partner economico della Francia.

Non si dichiarano favorevoli al raddoppio del tunnel ma alla Tav, ossia l’alta velocità su rotaia. Infrastruttura che sarà pronta però solo tra una decina di anni. “E’ dunque più che mai urgente – hanno detto – spingere l’acceleratore della Tav, il solo progetto che consentirà di trasportare su ferrovia il 40% delle merci che viaggiano tra i due paesi; attualmente la percentuale è dell’8%”. Progetto possibile ma in tempi molto lunghi.

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