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Primo pianoTurismo Lun 22 maggio 2023

Caro Hotel, a Milano una camera d'albergo costa il 38% in più

Il ritorno del turismo e la crescita di costi delle bollette ha fatto impennare i prezzi degli hotel: a Milano una camera costa il 38% in più Caro Hotel, a Milano una camera d'albergo costa il 38% in più
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Caro Hotel, a Milano una camera d’albergo costa il 38% in più

Soggiornare in hotel, pensioni, b&b e strutture ricettive varie rischia di essere questa estate “un vero e proprio salasso, a causa dei pesanti aumenti dei prezzi registrati nel comparto nell’ultimo periodo”. La denuncia arriva ad Assoutenti che, sulla base dei dati ufficiali dell’Istat, ha realizzato uno studio mettendo a confronto i listini dei servizi di alloggio nelle varie città italiane.

Nell’ultimo mese, analizza Assoutenti, le tariffe delle strutture ricettive “sono salite in media del +15,2% rispetto al 2022, con punte del +18% per alberghi e motel, mentre villaggi vacanza a campeggi costano l’11,1% in più”.

Le città più costose

L’andamento delle tariffe praticate al pubblico è estremamente diversificato sul territorio, e gli aumenti più pesanti si registrano nelle città d’arte, quelle cioè che nell’ultimo periodo hanno visto le maggiori presenze di visitatori. È il caso di Firenze, città che si piazza al primo posto della classifica sul caro-albergo e dove nell’ultimo mese i listini delle strutture ricettive sono rincarati del +43,2% rispetto allo scorso. Al secondo posto troviamo Milano, che registra tariffe in crescita del +38% su base annua.

A sorpresa tra le città che vedono salire vorticosamente le tariffe delle strutture ricettive l’associazione colloca al terzo posto Campobasso (+28,9%). Seguono Venezia (+25,7%), Palermo (+25,3%) e Ferrara (+24,6%). Anche le località balneari, mete tipiche delle vacanze estive, hanno iniziato a ritoccare i listini di hotel, b&b e villaggi vacanza: è il caso delle Sardegna, dove a Olbia-Tempio i rincari sono nell’ordine del +20,3%, ma anche in Puglia e in Emilia Romagna si registrano aumenti (dal +15% al +17%).

“Anche nel comparto turistico il caro-bollette che ha caratterizzato l’ultimo anno e una inflazione ancora alle stelle – prosegue Assoutenti – si stanno riversando su prezzi e tariffe praticate al pubblico, attraverso un incremento generalizzato dei listini. Il rischio concreto è che milioni di italiani, non potendo affrontare costi sempre più elevati, saranno costretti questa estate a tagliare i giorni di villeggiatura, o addirittura a rinunciare del tutto alle vacanze in attesa di tempi migliori”.

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