Marriott pronta a crescere in Italia, gli hotel diventano da vivere
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Turismo Lun 07 novembre 2022

Marriott pronta a crescere in Italia, gli hotel diventano da vivere

Pippo Russotti, già nel direttivo di Federalberghi e managing director di Rgh, franchise in Italia di Marriott. Marriott pronta a crescere in Italia, gli hotel diventano da vivere
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Marriott pronta a crescere in Italia

«Il nostro Paese, per dare ossigeno alla ripartenza deve prima di tutto puntare sulle proprie straordinarie peculiarità. E ci aspettiamo che il governo Meloni lo capisca e lo faccia». Pippo Russotti, già nel direttivo di Federalberghi e managing director di Rgh, franchise in Italia di Marriott (la più grande catena di alberghi al mondo) lancia un messaggio al nuovo esecutivo, disegnando una realtà in chiaroscuro.

«Il settore dell’accoglienza è ripartito, anche meglio di quanto potessimo aspettarci, però il caro bollette pesa come un macigno. Bisogna che l’esecutivo intervenga subito per tamponare un costo fisso che in pochi mesi è aumentato del 130% – spiega l’imprenditore, rappresentante di una storica famiglia che ha alle spalle 100 anni di storia nell’hotellerie -. Ma poi c’è un discorso di fondo che va affrontato una volta per tutte».

Cosa intende?

«Il turismo va considerato un’industria strategica. Restiamo ad esempio sull’energia: l’approccio del governo deve essere uguale a quello dei comparti industriali più energivori. Bisogna salvare i bilanci».

Intanto però i dati confermano una forte ripresa del settore turistico ed alberghiero in Italia…

«È vero. Anche per il turismo congressuale la ripartenza è stata molto forte. Non ce lo aspettavamo. Rispetto al passato i congressi raccolgono un numero di partecipanti meno numeroso ma il calendario degli eventi è più fitto. In generale si coglie una rinnovata voglia di viaggiare».

Siamo tornati ai livelli pre covid del 2019?

«Ci siamo tornati ed in taluni casi li abbiamo superati. Il nostro gruppo oggi fattura poco più della metà dei 60 milioni del 2019 ma soltanto perché stiamo portando avanti importanti ristrutturazioni dei nostri Marriott di Milano, Roma e Giardini di Naxos e dunque viaggiamo a capacità ridotta. Quando saremo a pieno regime i risultati saranno ben diversi».

Ristrutturare. Ma come si rendono ancor più esclusivi alberghi di livello come i Marriott?

«Esclusivo è una parola che rischia di farci perdere il senso di quello che oggi deve essere un albergo come i nostri. La qualità al top viene data per scontata dai nostri clienti. È la filosofia, la storia, il servizio che sta attorno al lusso che fa la differenza».

In che senso?

«Un albergo in una sede storica deve saper raccontare l’evoluzione del palazzo, valorizzarne la storia e le architetture. Parlare al cliente. Poi l’hotel non va più concepito come un posto dove dormire, ma deve diventare un centro aggregante della propria comunità».

Ci spieghi meglio.

«Chi non si è sentito un poco intimidito nell’entrare nella hall di un grande albergo? Ci si aspetta che venga una persona a chiederci cosa si stia facendo lì. Invece l’hotel deve diventare luogo di incontri, di pranzi e cene, di appuntamento di lavoro o tra amici. Finanche un posto dove fare acquisti. Questa è la filosofia che ci guida ad esempio nella ristrutturazione di Milano. Ma per ottenere risultati occorre personale qualificato, a tutti i livelli, che in Italia manca».

Cosa si dovrebbe fare?

«Tralasciamo i recenti guasti legati al reddito di cittadinanza. Penso invece alle scuole professionali. Possibile che un giovane che voglia lavorare con successo nel settore dell’accoglienza debba andare a studiare in Svizzera o in America? E non parlo solo dei top manager ma di professioni a tutti i livelli. Ecco, in questo caso il governo gioca un ruolo importante».

Come vede i prossimi mesi?

«Manca la clientela russa ed asiatica. Ma sono tornati gli americani e gli europei. Se finisce la guerra ed il governo attua le mosse giuste il turismo è pronto a sostenere la ripresa del Paese»

E voi avete obbiettivi di crescita?

«Si, ed alcune operazioni sono in dirittura d’arrivo».

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