Superbonus e crediti incagliati ancora senza soluzione - V&A
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EconomiaPrimo piano Gio 23 febbraio 2023

Superbonus, due tavoli tecnici e zero soluzioni per i crediti incagliati

Le associazioni di categoria chiedono di far scendere in campo le partecipate, le sole in grado di assorbire l'enorme mole di crediti Superbonus, due tavoli tecnici e zero soluzioni per i crediti incagliati
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Un nodo irrisolto

Non è stata ancora trovata una soluzione per la cessione dei 19 miliardi di crediti incagliati derivati dai vari Superbonus e Ecobonus ceduti dai proprietari di case tramite lo sconto in fattura alle imprese che hanno fatto i lavori. Una cessione non certo gratuita visto che era prassi maggiorare i preventivi per i lavori edilizi di almeno il 20% in caso di cessione. Una pratica effettuata per grandi e piccoli lavori, come il cambio dei serramenti, che però ha ovviamente fatto lievitare il conto per lo stato dei crediti di imposta da scontare.

Da sottolineare che l’Ance, ossia l’associazione delle imprese edili dichiara di essere all’oscuro di questa maggiorazione che invece è certo sia pratica corrente.  Nonostante il  problema dei crediti incagliati dei bonus edilizi  sia molto urgente  sia per il ministero dell’Economia sia per le  associazioni di categoria sui tempi non c’è ancora una soluzione condivisa.

Le associazioni di categoria chiedono di far scendere in campo le partecipate

Sono le uniche con la capacità sufficiente di acquistare la mole di crediti  che soffoca le imprese. Ma il governo sta invece ancora studiando una soluzione con le banche, rifacendo insieme i conti sullo spazio fiscale che  hanno ancora realmente  per assorbire ancora crediti dalle aziende. Ma nonostante i due tavoli tecnici messi già in campo la soluzione non è stata ancora trovata.

Abi e Mef, ha spiegato la presidente dell’Ance Federica Brancaccio, stanno ancora lavorando per far quadrare i conti sulla capienza fiscale residua delle banche. La prossima settimana si avrà un quadro più chiaro anche sul peso dei crediti sul deficit. “Ma non si può aspettare un’altra settimana, serve un segnale prima”, ha detto.

Da tutelare anche i proprietari di case

Si ritrovano infatti con lavori approvati ma di fatto bloccati vista la scomparsa della possibilità dello sconto in fattura. Confedilizia per questo motivo ha chiesto di spostare la scadenza almeno al 30 aprile. Inoltre ha domandato di tenere aperta la possibilità della cessione del credito per sismabonus e tutti i bonus che permettono il superamento delle barriere architettoniche.

Tra le richieste anche il differimento della scadenza del Superbonus 110, portato al 90%, oltre la fine dell’anno per i condomini che hanno approvato i lavori prima del 25 novembre scorso. Il motivo? Al momento, tutti i lavori edili vanno a rilento per la mancanza di liquidità dato che le imprese non riescono più a cedere i crediti pregressi.

 

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