Superbonus, per sbloccare i crediti il governo apre agli F24 - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ In evidenza/Governo
GovernoIn evidenza Lun 20 febbraio 2023

Superbonus, per sbloccare i crediti il governo apre alla compensazione tra le banche e gli F24 dei clienti

Il governo prova a trovare una soluzione ai crediti bloccati generati da Superbonus e altri bonus sulla casa: apertura all'uso degli F24 Superbonus, per sbloccare i crediti il governo apre alla compensazione tra le banche e gli F24 dei clienti IL MINISTRO DEL TESORO GIANCARLO GIORGETTI
Maddalena Camera
di 
Maddalena Camera

Superbonus, la soluzione del governo sui crediti sono gli F24

La strada indicata dal governo per lo sblocco dei crediti incagliati è l’utilizzo degli F24. Lo riferiscono le associazioni di categoria al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sul decreto sui crediti legati al superbonus. “La soluzione che noi cerchiamo è sull’intero ammontare dei crediti, 110 miliardi di euro – ha detto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti-  L’urgenza ora è sullo stock dei crediti “incagliati” (soprattutto per le imprese ma anche per i privati, ndr) che in base alle rilevazioni dell’Agenzia delle entrate ammontano a 19 miliardi circa. Lo sforzo che facciamo con i tavoli tecnici nei prossimi giorni è capire come far sgonfiare questa bolla”.

Per il ministro dunque la via più rapida è intervenire attraverso le banche con il meccanismo della compensazione con gli F24 dei clienti. Insomma crediti fiscali contro versamenti all’erario dei contribuenti che pagano le tasse. Ma certo le banche ci andranno con i piedi di piombo e vorranno esaminare per bene (si spera) questa volta tutta la documentazione necessaria: per il superbonus 110 è sempre stata notevole e ora lo è diventata anche lo sconto in fattura al 50%. Nel senso che servono anche in questo caso l’asseverazione e il visto di conformità da parte di un professionista.

Aperture sullo sconto in fattura a redditi bassi e incapienti

Il meccanismo sarà dunque piuttosto oneroso. “Siamo soddisfatti, abbiamo trovato apertura e grande consapevolezza da parte del governo che vanno sbloccati i crediti pregressi, quindi un’apertura all’F24 che era una proposta nostra e di Abi, e un tavolo immediato per il futuro. Il Governo è consapevole che le misure vanno prese rapidamente”- ha detto Federica Brancaccio presidente dell’Ance, l’associazione delle imprese costruttrici.

 Tra le possibilità per il futuro la possibilità di consentire lo sconto in fattura ad alcune fasce di reddito e agli incapienti. Il problema è che, purtroppo, come già scritto, se una impresa edile pratica lo sconto in fattura maggiora i lavori di un buon 20-25%. Una maggiorazione che ha portato alla bolla creditizia da 110 miliardi.  “Il Governo – ha detto il viceministro Edorado Rixi – ha voluto rimettere ordine perché i crediti erano fuori controllo portando a costi di ristrutturazione con aumenti fino al 60%”.

Sullo sfondo un possibile intervento di Cdp

Cosa è successo dunque? Ebbene il governo Conte, che ha varato il superbonus e anche il reddito di cittadinanza, per entrambe le misure non ha posto in essere controlli appropriati. Tra le possibilità per il disincaglio dei crediti delle imprese edili, quelli che ormai nessuno vuole e che rischiano di far fallire le imprese stesse, si è fatto accenno anche all’eventuale disponibilità di Cdp mentre Ance ha chiesto anche “un’apertura da parte delle partecipate a comprare i crediti pregressi”.

Anche per il presidente di Confartigianato Marco Granelli si è trattato  comunque di un incontro positivo. “Si tratta di un problema – ha detto- che noi artigiani abbiamo molto a cuore perché abbiamo molte aziende in grande difficoltà”. Soddisfatto a metà invece il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ossia l’associazione dei proprietari di case. “Per il futuro noi abbiamo chiesto – ha spiegato- di fare una fase transitoria un po’ più lunga e poi limitare la cessione del credito per gli interventi antisisimici e le barriere architettoniche ed eventualmente trasformare la detrazione in credito d’imposta che potrà essere incassata direttamente dal beneficiario”.

Condividi articolo