Tim, venerdì primo round sull'offerta Cdp-Macquarie - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Primo pianoTlc Mar 07 marzo 2023

Tim, venerdì primo round sulle offerte: cosa può succedere

E' il primo step in vista prima del consiglio del 15 marzo in cui sarà valutata l'offerta del tandem Cdp-Macquarie e la proposta di Kkr Tim, venerdì primo round sulle offerte: cosa può succedere Il logo Tim
Fiorina Capozzi
di 
Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Fissato l’incontro per le procedure con parti correlate

Il comitato parti correlate di Tim si riunisce questo venerdì per valutare l’offerta di Cdp e Macquaire per la rete. E’ un primo step necessario per via del fatto che Cdp è azionista di Tim, nonché di Open Fiber insieme al fondo australiano Macquarie. Il consiglio di amministrazione farà il resto nell’incontro fissato il 15 marzo in vista dell’assemblea prevista per l’approvazione del bilancio 2022 il possimo 20 aprile. Nulla esclude che il consiglio possa scegliere di esprimersi anche in una data successiva, tenendo conto del fatto che la proposta di Cdp scadrà il 31 marzo, poco dopo quella di Kkr che ha come deadline il 24 marzo.

In Borsa prevalgono le vendite

La situazione di incertezza non ha fatto bene al titolo Tim che ha lasciato sul terreno il 2,45%. Per gli investitori non è chiaro quale sia la posizione del governo italiano sull’intera vicenda. E al momento al Tesoro tutto tace. C’è inoltre preoccupazione per i risultati di Tim e soprattutto per il pesante debito che grava sull’ex monopolista pubblico, oltre che sul piano di riorganizzazione che seguirà l’effettiva separazione della rete dai servizi di telefonia. Tema quest’ultimo particolarmente caro ai sindacati che, in più occasioni, hanno chiesto al governo un tavolo non solo per gestire il cambiamento di Tim, ma anche per parlare del futuro delle telecomunicazioini in Italia.

Intanto sono tre le ipotesi sul tavolo per Tim

La prima è che il consiglio di Tim  si esprima a favore di una delle due offerte da 20 miliardi dul tavolo. La seconda è che si raggiunga un accordo a tre fra Kkr, socia anche della società della rete di Tim, Fibercop, Cdp e il fondo Macquarie, sulla falsariga di quanto accaduto in Autostrade per l’Italia al momento dell’uscita di scena dei Benetton.

La terza opzione resta poi il piano Minerva, e cioè un’offerta sull’intera Tim da parte di Cassa Depositi e Prestiti. Questa strada è stata in più occasioni ipotizzata dal sottosegretario con delega all’innovazione, Alessio Butti, ma finora è rimasta sullo sfondo. Convitato di pietra resta l’azionista francese Vivendi che attribuisce alla rete di Tim un valore pari a 31 miliardi, cifra ben superiore a quella messa sul piatto sia dal tandem Cdp-Macquirie che dal fondo statunitense Kkr.  E non sembra sia disponibile ad una trattativa al ribasso. Almeno per il momento.

Condividi articolo