Dopo il fallimento Ftx gli hacker fanno sparire anche 600 milioni
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ApprofondimentiCriptovalute Lun 14 novembre 2022

Dopo il fallimento di Ftx gli hacker fanno sparire anche 600 milioni

Il fallimento di Ftx, la piattaforma di criptovalute che ha dichiarato bancarotta ha denunciato un attacco hacker: spariti oltre 600 milioni. Dopo il fallimento di Ftx gli hacker fanno sparire anche 600 milioni Criptovalute
Redazione Verità&Affari
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Il fallimento Ftx e gli hacker

Ftx, il gigante delle criptovalute con i piedi d’argilla che venerdì ha dichiarato fallimento e ha fatto ricorso al Chapter 11 – la bancarotta assistita che permette la ristrutturazione aziendale -, ha denunciato un attacco hacker con deflussi per circa 600 milioni di dollari in token nelle ultime 24 ore. La notizia ha cominciato a circolare su canali non ufficiali, per poi trovare conferme sul canale Telegram dell’azienda, dal quale è stata data indicazione ai clienti di cancellare le app di Ftx e di lasciare in quarantena il sito web.

Per correre ai ripari, Ryne Miller, consigliere generale della società negli Stati Uniti, ha comunicato con un tweet che la piattaforma sta accelerando il processo di trasferimento di tutti gli asset digitali in un deposito offline «per mitigare i danni derivanti da transazioni non autorizzate».

Secondo l’agenzia di stampa Reuters, i dati della società di analisi Nansen, con sede a Singapore, hanno mostrato un deflusso netto di circa 266 milioni di dollari in un solo giorno da Ftx, con 73 milioni di dollari ritirati solo da Ftx Usa. I clienti, appena è saltato il salvataggio di Binance, hanno travolto Ftx con infinite richieste di prelievo che hanno prodotto un calo del valore per l’86%, e fatto calare la capitalizzazione di mercato dai 14 miliardi di dollari di marzo a 825 milioni.

Il salvataggio fallito

I tentativi del fondatore Sam Bankman-Fried di controllare la situazione a quel punto erano già tutti inutili. Prima ha dichiarato di possedere, tramite un’altra società a lui riconducibile, la Alameda Research, società di trading di criptovalute strettamente legata a Ftx (e che dagli addetti ai lavori viene considerata insolvibile), coperture a sufficienza, tramite posizioni di hedging in prodotti derivati, e che quindi avrebbe potuto affrontare qualsiasi scenario. Poi ha dovuto ammettere che la situazione era ormai fuori controllo e che Ftx era andata a gambe all’aria. E a quel punto si è dimesso dalla carica di amministratore delegato.

Nella dichiarazione di fallimento Ftx ha indicato di avere più di 100 mila creditori, attivi compresi tra 10 e i 50 miliardi e passivi per le stesse cifre. Il tappo ha retto finché l’amministratore delegato di Binance Changpeng Zhao non ha cominciato a far saltare fuori le magagne, indicando pubblicamente Ftx come una società sull’orlo del baratro. Il terremoto che ha colpito Ftx, valutata prima del crac 32 miliardi di dollari, ha fatto ballare il mercato delle criptovalute, col Bitcoin che ha perso quasi il 6%, sprofondando a 16.800 dollari, dai 68.000 del livello record di un anno fa.

Nuove regole

E ora c’è chi chiede a gran voce nuove regole per il Suk degli asset digitali. Il segretario del Tesoro statunitense, Janet Yellen, in particolare, ha commentato: «Il caso Ftx ha portato alla luce le debolezze dell’intero settore». «In altre borse regolamentate», ha spiegato Yellen, «c’è la segregazione degli asset dei clienti. L’idea che si possano usare i depositi dei clienti di una borsa e prestarli a un’impresa separata che si controlla per fare investimenti rischiosi non è consentita».

Bankman-Fried

Il flusso di retroscena di questa vicenda continua ad arricchirsi di particolari di ora in ora. È stata la Reuters a svelare che Bankman-Fried avrebbe trasferito segretamente 10 miliardi di dollari di fondi dei clienti da Ftx ad Alameda Research. Una parte di quei fondi sarebbe scomparsa.

E una fonte dell’agenzia di stampa ha stimato l’importo mancante in circa 1,7 miliardi di dollari. Ma anche altre fonti stimano cifre tra 1 e 2 miliardi. E ora sono tutti a caccia di quella che viene considerata la «buonuscita» che l’ex mago delle criptovalute Bankman-Fried sarebbe riuscito a rendere non tracciabile.

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