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FinanzaPrimo piano Ven 09 dicembre 2022

Va in porto il salvataggio di Credit Suisse: aumento di capitale da 4 miliardi di franchi svizzeri

E' andato in porto il salvataggio del Credit Suisse: sottoscritto al 98,2% l'aumento di capitale da 4 miliardi di franchi svizzeri Va in porto il salvataggio di Credit Suisse: aumento di capitale da 4 miliardi di franchi svizzeri CREDIT SUISSE
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

In porto l’aumento di capitale di Credit Suisse

E’ andato in porto il salvataggio del Credit Suisse. L’istituto elvetico ha annunciato il risultato finale del suo aumento di capitale da 4 miliardi di franchi svizzeri (4,25 miliardi di dollari), affermando che il 98,2% dei diritti degli azionisti per l’acquisto di azioni a prezzo scontato è stato sottoscritto nel seconda parte della raccolta fondi. La seconda banca più grande della Svizzera ha dichiarato che i diritti di sottoscrizione per 872,9 milioni di nuove azioni sono stati utilizzati nell’aumento di capitale, destinato a finanziare una revisione del prestatore tormentato dallo scandalo.

Il sostegno finanziario dei sauditi

Questo risultato significa che Credit Suisse ha raccolto sul mercato 2,24 miliardi di franchi in aggiunta agli 1,8 miliardi di franchi raccolti da un precedente collocamento di azioni presso un gruppo di investitori istituzionali guidati dalla Saudi National Bank. Una maggiore tranquillità finanziaria che ha riportato il titolo a rivedere la quotazione di 3 franchi svizzeri (+2%).

Due anni di scandali

Grazie alle risorse raccolte sul mercato la banca svizzera può lasciarsi alle spalle le gravi difficoltà degli ultimi due anni. La crisi è iniziata nel 2021 con gli scandali Greensill e Archegos Capital, che sono costati pesanti perdite alla banca. Un ulteriore colpo è arrivato con le dimissioni del presidente Antonio Horta-Osorio (ex Lloyds Bank), chiamato a rilanciare la banca ma allontanato dal board per violazione delle regole sulla quarantena Covid. Il timone è passato a Axel Lehmann, ex presidente del comitato rischi, che insieme al ceo Ulrich Koerner si è trovato ad affrontare una pericolosa crisi finanziaria e reputazionale.

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