De Meo ribadisce che sull’elettrico “indietro non si torna” perché “abbiamo fatto enormi investimenti che non possono essere vanificati”. Ma in questo caso la critica all’Europa è più forte. “Un approccio politico orientato a fissare divieti, a partire dal bando dei modelli endotermici nel 2035, senza un piano comune di sostegno della transizione del settore – spiega il manager – è sbagliato e rischia di avere pesanti conseguenze per l’industria europea”. Anche il gruppo Renault è tra quelli che spinge di più sul green, tanto da aver creato per primo una divisione dell’elettrico che in questi mesi ha subito un brusco colpo di freno. Allora anche per De Meo “sarebbero necessari fondi comuni europei  per gli incentivi e zone economiche speciali con agevolazioni fiscali a favore dei lavoratori”.   “Se vuoi accelerare sull’elettrico – termina De Meo, – non puoi ritrovarti con la Norvegia al 90% di elettriche e la Spagna al 4%”.