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AperturaAuto Ven 02 febbraio 2024

Stellantis, a Piazza Affari piace l'ingresso dello Stato, ma costa 4 miliardi di euro

Il titolo del gruppo automobilistico sostenuto in Borsa dalle dichiarazioni del ministro Urso. Ma a conti fatti si tratta di una mission impossible... Stellantis, a Piazza Affari piace l'ingresso dello Stato, ma costa 4 miliardi di euro
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

L’ipotesi di un ingresso dello Stato italiano nel capitale di Stellantis ha sostenuto il titolo in Borsa. Il gruppo automobilistico, infatti, ha chiuso la seduta a Piazza Affari in rialzo del 2,2% a 21,2 euro. Ieri, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva aperto la porta a una presenza nel capitale del gruppo per “pareggiare” quella della Francia nel caso in cui Stellantis lo chiedesse.

“Ci avevano chiesto un impegno in Europa” sull’Euro 7 “e quell’impegno lo abbiamo mantenuto. Ci hanno chiesto un piano incentivi significativo e straordinario, lo abbiamo mantenuto. Se il problema è “fate come fa la Francia”, la differenza tra noi e loro è che loro sono nel capitale azionario, allora fateci una richiesta”, ha notato Urso. Il ministro ha anche illustrato il piano di incentivi 2024 da 950 milioni per sostenere la transizione ecologica.

Quanto costerebbe l’ingresso del governo italiano

“Segnaliamo che il governo francese ha una quota del 6,09% di Stellantis attraverso Bpi Finance” ricordano gli analisti di Banca Akros. “Quindi pareggiare questa quota costerebbe 4 miliardi ai prezzi attuali». Una quota “simbolica”, del 2%, costerebbe invece circa 1,5 miliardi. Ma anche rilevare l’equivalente della quota francese però non basterebbe a controbilanciare il peso decisionale del governo francese, in ragione proprio dei maggiori diritti di voto assegnati agli azionisti di lungo corso.

In questo caso allora, per raggiungere il 9,6% il governo italiano dovrebbe spendere 6,4 miliardi di euro.«Non è la prima volta che esce» il tema di un ingresso dello Stato italiano in Stellantis, ricordano da Equita aggiungendo di ritenere «improbabile che gli attuali azionisti di Stellantis accolgano con favore questa proposta».

Il 40% degli incentivi a Stellantis

Inoltre, il ministro Urso ha ricordato oggi che negli scorsi anni il 40% degli incentivi è andato a Stellantis, come è giusto che fosse, ma la metà di questi sono finiti a modelli prodotti all’estero e importati in Italia. “Non può continuare così. L’ho detto con chiarezza”, ha spiegato il ministro per le Imprese e il made in Italy Adolfo Urso. “Ove non ci fosse una inversione di tendenza, che riduca il delta tra produzione e immatricolazione in Italia, dal prossimo anno tutte le risorse del Fondo automotive andranno non più a incentivare i consumi ma la produzione. Quindi a chi produce o chi intende produrre di più nel nostro Paese. Per esempio una seconda casa automobilistica”, ha spiegato Urso.

 

 

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