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AperturaBanche Dom 11 febbraio 2024

Gli analisti dopo i conti. Unicredit, Intesa e Banco Bpm saliranno ancora

Le banche italiane sono le più ricche d'Europa. Secondo gli analisti il rialzo continuerà contribuendo alla crescita dell'indice Gli analisti dopo i conti. Unicredit, Intesa e Banco Bpm saliranno ancora Insegna bancaria
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Le difficoltà dei colossi francesi

I bilanci 2023 delle banche europee offrono una lettura inattesa. Positiva Italia. Problematica  altrove. Una situazione rovesciata rispetto alla grande crisi del 2008.  Particolare attenzione alle difficoltà del sistema francese  contraddistinto dai decisi ribassi di Credit Agricole, Société Generale e soprattutto BNP Paribas (senza tralasciare l’olandese ING, le spagnole Bankinter e Sabadell, e l’austriaca Raiffeisen, solo per citarne alcune). Viceversa le istituzioni finanziarie italiane sembrano navigare su una rotta differente, con risultati eccezionali e remunerazioni che sorridono agli azionisti. 

Delude Fineco

Unicredit si è distinta con la migliore reazione post-pubblicazione, con il suo titolo che ha sfrecciato in crescita dell’8,10% nella prima giornata di contrattazioni. Anche Intesa Sanpaolo ha segnato un solido aumento del 1,27%, mentre Banco Bpm ha registrato un apprezzabile incremento dello 0,83%. Questi risultati positivi riflettono la risposta favorevole ai bilanci dei tre principali istituti bancari italiani. Monte dei Paschi ha poi brillato con una robusta performance, seguita da rialzo del 5,54% in borsa, riportando la distribuzione di dividendi agli azionisti dopo ben 13 anni di assenza. Al contrario, le reazioni sono state meno entusiasmanti per altre banche, tra cui FinecoBank, Banca Generali e BPER.

Unicredit

Dando uno sguardo alle tre principali banche si osserva come UniCredit abbia concluso l’anno 2023 con risultati finanziari sorprendenti, superando le aspettative degli analisti. I ricavi sono cresciuti del 17,3%, trainati da un robusto miglioramento del margine di interesse e dai positivi risultati del portafoglio di investimenti. L’utile netto sottostante è aumentato del 47%, attestandosi a 9,5 miliardi di euro. Il management ha annunciato stime finanziarie solide per il 2024 ma soprattutto ha entusiasmato gli investitori con una politica di remunerazione decisa. UniCredit è la banca europea che, fra dividendi e riacquisti di azioni proprie, remunererà di più i suoi azionisti, il tutto mantenendo un CET 1 ratio al 15.9%, superiore alle altre due principali banche italiane. Vale inoltre la pena osservare due elementi chiave. In primo luogo, la crescita degli interessi netti (+31% anno su anno) ha visto l’Italia primeggiare, con un notevole aumento del 50%. In secondo luogo, i mercati dell’Europa dell’Est, oltre a riportare la maggiore crescita del fatturato (+30%), evidenziano anche il margine operativo lordo più elevato (67% rispetto al 60% a livello societario). Se il palcoscenico delle fusioni e acquisizioni dovesse risplendere ancora per Unicredit, sembra sempre più probabile che l’attenzione si sposterà verso est.

Intesa

Intesa Sanpaolo ha confermato la sua capacità di generare una redditività sostenibile nel 2023, con un utile netto che ha superato i 7,7 miliardi di euro, trainato dagli interessi netti. Il Common Equity Tier 1 ratio ha registrato un aumento al 13,7%, evidenziando una robusta posizione patrimoniale. Il dividendo proposto per il 2024 è di 0,152 euro per azione, ovvero un dividend yield del 10,35%, con aspettative di un utile netto superiore agli 8 miliardi di euro nel 2024 e nel 2025.

Banco Bpm

Banco BPM ha riportato un utile netto in crescita dell’84,6%, raggiungendo 1,26 miliardi di euro nel 2023. Il dividendo proposto per il 2024 è di 0,56 euro per azione, più del doppio rispetto all’anno precedente. Gli aggregati patrimoniali hanno evidenziato una solida crescita, con un Common Equity Tier 1 ratio salito al 14,2%. Il management prevede un ulteriore aumento dell’utile netto nel 2024, con prospettive positive per il margine di interesse e le commissioni.

Nel 2024 ancora in crescita

Le paure per il 2024 erano per un possibile rallentamento della crescita. Preoccupazione che viene ad essere superata. Per il 2024, tutte e tre le banche indicano aspettative di crescita. UniCredit prevede un utile netto in linea con il 2023, Intesa Sanpaolo anticipa una solida crescita dei ricavi, mentre Banco BPM stima un utile per azione di circa 0,9 euro. Tutte e tre le istituzioni confermano la loro attenzione alla remunerazione degli azionisti, con politiche di dividendi e buyback che riflettono una prospettiva ottimista.

Il pilastro del Ftse Mib

Mentre il settore automobilistico si posiziona al vertice tra le aziende italiane con la maggiore capitalizzazione, con Stellantis in testa e Ferrari al secondo posto, il comparto finanziario rimane il pilastro portante di Piazza Affari, rappresentando circa il 33% del FTSE MIB. La rinnovata forza del settore finanziario, nonostante le sfide di un contesto economico in rallentamento e l’imminente prospettiva di tagli ai tassi, potrebbe costituire il supporto vitale affinché Piazza Affari concluda l’anno in crescita, ponendo fine a una serie di performance altalenanti e registrando due anni consecutivi di rialzi, un risultato che non difetta dal 2015.

 

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