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ApprofondimentiBanche Lun 06 marzo 2023

Addio agli assegni, o forse no: le offerte banca per banca

Intesa Sanpaolo annuncia la loro eliminazione, Unicredit ha da tempo conti senza assegni. Ma gli altri istituti: continueremo a utilizzarli Addio agli assegni, o forse no: le offerte banca per banca ASSEGNO ASSEGNI BLOCCHETTO BLOCCHETTI
Gianluca Baldini
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Gianluca Baldini

Banche e assegni: cosa succede ai clienti

Nel 2013, cioè ben dieci anni fa, gli assegni rappresentavano circa il 5% del mercato dei pagamenti alternativi al contante. Oggi, questo valore è sceso al di sotto dell’1%. Eppure, continuano ad avere uno spazio nel mondo dei pagamenti. Il motivo è semplice: i clienti della banche, quelli che tanto apprezzano lo sportello, sono spesso in là con l’età e preferiscono i pregi e i difetti degli assegni, rispetto ai pagamenti con smartphone e carte di credito.

L’annuncio di Intesa Sanpaolo

Alcune banche spingono per la loro eliminazione. A fare da apripista è stata Intesa Sanpaolo. “Dall’8 maggio”, spiegava la banca in una missiva recapitata dall’istituto ad alcuni clienti, “non potrai più utilizzare il tuo blocchetto degli assegni. Ti informiamo inoltre, che a partire dalla stessa data, potrai effettuare online bonifici istantanei senza alcuna commissione aggiuntiva, allo stesso costo del bonifico Italia”. La missiva era indirizzata a poche migliaia di clienti, ma si tratta di certo di un percorso ormai segnato.

La scelta di Unicredit

UniCredit, ad esempio, ha fatto sapere a Verità&Affari che, “pur continuando ad assicurare l’uso degli assegni, nell’ambito di una strategia di sostenibilità e digitalizzazione che la banca ha intrapreso da tempo, da anni ha in catalogo prodotti quali My Genius Green, un conto che non prevede emissione di assegni e, in generale, sensibilizza la clientela a scegliere di utilizzare strumenti di pagamento evoluti in ottica di incentivo alla sostenibilità”.

Iniziative isolate

Ma quelle delle due big Intesa e Unicredit sembrano per il momento restare iniziative isolate. Un’altra grande banca come Monte dei Paschi di Siena fa sapere che in tema di assegna l’offerta è rimasta invariata. “Banca Mps al momento continua a emettere, su richiesta dei clienti, blocchetti di assegni bancari”, ha risposto interpellata sul tema. Lo stesso vale per CheBanca!, l’istituto bancario retail del gruppo Mediobanca che ha specificato di non avere “intenzione di dismettere gli assegni bancari”.

“Usi esclusivi”

Il gruppo Credem, pur riconoscendo che gli assegni non sia più uno strumento all’avanguardia, fa sapere che “non abbiamo al momento in programma di dismettere il servizio nel breve-medio periodo. Nel settore dei pagamenti gli assegni rimangono forse l’ultimo prodotto fisico in un contesto in cui la spinta alla digitalizzazione è in forte incremento”, ricordano dal gruppo emiliano.  “Occorre sottolineare che lo strumento copre ancora casi d’uso in un certo senso esclusivi, sia per la clientela privata sia per le aziende. Tuttavia, si può affermare che sono maturi i tempi per una riflessione più ampia che miri ad identificare nel medio periodo un’alternativa digitale ed al passo con la user experience sui pagamenti”, concludono.

Le fasce di clientela

La posizione del Credito Emiliano va a braccetto con quella di un altro colosso del sistema bancario italiano come BancoBpm. “È vero che l’assegno bancario ha un utilizzo sempre più limitato rispetto ad altri metodi di pagamento”, dicono da Piazza Meda, “per esempio quelli digitali. Tuttavia, al momento,  non abbiamo intrapreso riflessioni in materia anche perché per una fascia di clientela gli assegni continuano a costituire un valido strumento di pagamento”.

Digitale contro carta

Non molto diversa l’opinione di Bper che spiega come, “noi continuiamo a gestire gli assegni. In ogni caso, la sempre più accentuata preferenza dei clienti per l’utilizzo dei canali digitali della banca è un trend in atto da tempo e crediamo continuerà nel prossimo futuro e, di conseguenza, l’utilizzo degli assegni è notevolmente diminuito”.

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