Auto elettriche flop: una Mercedes venduta con 51 mila euro di sconto
L'Sos lanciato dai concessionari tedeschi. In Germania a marzo le vendite delle vetture a batteria sono crollate del 30%. E ora anche Ford e Kia rivedono i piani sul green Ricarica auto elettricaBasta un esempio che arriva dalla Germania per dare l’idea del flop dell’auto elettrica: una super Mercedes a batteria, a listino a 140 mila euro alla fine è stata venduta a 89 mila euro con uno “sconto” di 51 mila euro. Ma gli ultimi giorni sono stati una vera “via crucis” per le vetture a spina. Altri due giganti dell’industria dell’auto, Ford e Kia, hanno rivisto i piani sull’elettrico rinviando il lancio di nuovi modelli. Decisioni avvalorate dai dati di vendita di marzo che hanno visto le vendite di modelli green, dopo l’Italia, crollare anche in Germania e in Spagna. E proprio sui dati di vendita in Italia arriva la presa di posizione di Federmotorizzazione-Confcommercio che chiede di promuovere, a fronte del fiasco delle auto a spina, l’acquisto di vetture ibride per svecchiare un parco auto tra i più vecchi ed inquinanti d’Europa”.
Ford stacca la spina
Ford, come detto, cambia di nuovo le strategie di elettrificazione. Ad inizio anno erano già state annunciati tagli agli investimenti negli impianti di Wayne e Dearborn dove si producono modelli a spina. Ora si schiaccia il freno anche nella fabbrica di Oakville, dove dall’anno prossimo si sarebbero dovuti produrre nuovi modelli a batteria. L’azienda ha fatto sapere che è tutto rinviato al 2027 per ” consentire al mercato di svilupparsi”. Restano comunque in campo gli altri progetti legati alle auto elettriche anche se la focalizzazione ora è sulle vetture ibride. Ford ha infatti annunciato l’intenzione di “ampliare il suo impegno sulle ibride“.
Anche Kia cambia strada
Kia intanto ha presentato alla comunità finanziaria “un aggiornamento delle sue strategie e rispondere a un panorama automobilistico sempre più incerto”. E le modifiche, a circa un anno dalla presentazione dell’ultimo piano industriale, riguardano il fronte delle auto elettriche. La Casa coreana ritiene infatti che fino al 2030 la domanda di vetture elettriche resterà “incerta” e troppo legata agli incentivi. Come Ford anche Kia “intende rafforzare la gamma di ibride con sei modelli nel 2024, che dovranno diventare otto nel 2026 e nove nel 2028, e con opzioni di ibridizzazione “sulla maggior parte dei principali prodotti”. Confermate in ogni caso i progetti per il green ma con un passo più lento.
Il tracollo dell’elettrico in Germania e Spagna
Dopo il nuovo flop di vendite in Italia arrivano ora i dati di marzo di Germania e Spagna. Ebbene nel mese appena trascorso, secondo i dati della Kba (Kraftfahrt-Bundesamt, l’autorità dei trasporti federale) in Germania sono state targate 31.383 vetture a batteria: la flessione “choc” rispetto al marzo 2023 è del 28,9%, quasi il doppio rispetto al -15,4% del mese precedente. Il fattore principale del tracollo è lo stop agli incentivi deciso dal governo. Per l’ennesima volta, dunque, i dati confermano la dipendenza della mobilità alla spina ai bonus statali anche in un Paese ricco come quello tedesco. Per contro sono aumentate paradossalmente, oltre alle auto ibride e a benzina, anche le vendite dei diesel.
Stesso copione in Spagna dove le vendite di auto completamente elettriche hanno subito una diminuzione del 12,4% a marzo, con soli 4.982 veicoli immatricolati. Al contrario, il rapporto dell’Anfac evidenzia una forte crescita delle vendite dei modelli ibridi non ricaricabili, con un aumento del 16,6% a marzo, rappresentando il 30,43% del mercato complessivo.
Mercedes elettrica venduta con 51 mila euro di sconto
A complicare ancor di più la situazione dell’elettrico è il mercato dell’usato, dove le auto a spina non si riescono a vendere se non dietro sconti. I concessionari per rendere più forte l’Sos hanno ripreso la notizia d Motor.es che riporta il caso di un concessionario di Berlino che ha acquistato da un cliente una Bmw i3 per 39mila euro, auto che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere rivenduta in pochi giorni, e che invece è stata piazzata solo un anno dopo dall’acquisto con una perdita di 5.000 euro. Ma anche il nuovo non se la passa bene: c’è infatti il caso di una Mercedes EQE che aveva un prezzo di partenza di 140mila euro e che dopo diversi mesi di attesa il rivenditore ha dovuto ridurre a 89mila euro, quindi circa 51mila euro in meno. “Fare soldi con le auto elettriche oggi non possibile – spiegano i concessionari, – perché non vengono ancora accettate dal grande pubblico.
Fedrmotorizzazione: più auto ibride
Il crollo sotto il 4% a marzo della quota di elettriche in Italia preoccupa Federmotorizzazione-Confcommercio. “L’automobile – rileva il presidente Simonpaolo Buongiardino – è sempre stata considerata uno strumento al servizio dell’utente, ma l’auto elettrica ha cambiato il paradigma, sentendosi di fatto l’utente al servizio dell’auto. Occorre infatti, sulle lunghe percorrenze, programmare il viaggio organizzando le necessarie soste per la ricarica che, oltre a costituire un vincolo, allunga i tempi del viaggio stesso. L’auto, fin dalla sua origine, ha costituito il simbolo della libertà di movimento, l’elettrica limita molto questa libertà”. “Dobbiamo trovare – prosegue Buongiardino – una via italiana alla transizione verso la decarbonizzazione. Mettendo da parte ideologie che da noi non hanno presa e sfruttando altre tecnologie a partire dalle prossime vetture Euro 7, i cui protocolli sono stati recentemente semplificati, ed i nuovi carburanti che eliminano l’impronta carbonica, pur utilizzando veicoli endotermici“.