Auto elettrica, rischio stangata sulle polizze assicurative
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AperturaAuto Ven 06 ottobre 2023

Auto elettrica, rischio stangata sulle polizze assicurative

In Gran Bretagna tariffe triplicate in un anno. Negli Usa il rincaro è stato del 25%. Le compagnie si difendono: maggiori costi di riparazione Auto elettrica, rischio stangata sulle polizze assicurative CONTRASSEGNO ASSICURAZIONE RC AUTO AUTOMOBILE TAGLIANDO ASSICURATIVO DOCUMENTO
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Rischio stangata per i possessori di auto elettrica. Le compagnie assicurative, infatti, potrebbero adeguarsi a ciò che avviane in altri Paesi europei, dove si sono registrati aumenti choc delle polizze.  A denunciare rincari, a volte spropositati, è stato il  Guardian, citando alcuni casi concreti. Il giornale inglese ha ad esempio preso in esame la vicenda di un automobilista che ha visto l’assicurazione per la sua Tesla Model Y aumentare da 1.200 a 5.000 sterline annue: “A luglio stavo per rinnovare tranquillamente il contratto con Aviva – racconta lo stesso automobilista –  ma ho ricevuto una lettera in cui si affermava che non avrebbero più coperto la mia Tesla. Sono membro di un forum di proprietari di Tesla e molte altre persone sembrano avere lo stesso problema”. “Sono riuscito ad ottenere il contratto – conclude –  solo accettando di pagare un costo quattro volte superiore a quello di un anno prima”. Ma anche negli Usa il costo di una polizza per l’auto elettrica è mediamente del 27% in più di quella per diesel o benzina.

In rete la frustrazione degli automobilisti green

Tornando a Londra, in effetti nel gruppo Facebook dei proprietari di Tesla sono diverse le testimonianze di rinnovi  con aumenti che vanno dal 60 per cento fino al 940 per cento, precisamente da 447 a 4.661 sterline, con tanto di screenshot condiviso.”Ho trascorso settimane su ogni sito di confronto – afferma un altro possessore di auto elettrica – provando con singoli assicuratori e broker specializzati. Ma la risposta era sempre la stessa: o non coprivano l’auto oppure i preventivi erano di oltre cinquemila sterline”. L’automobilista fa anche i nomi: Privilege, Vitality, Axa e il broker specializzato Adrian Flux gli anno risposto di non poter assicurare il suo veicolo, mentre da Direct Line è arrivata una proposta molto onerosa.

Il Guardian racconta anche la vicenda del proprietario  di una Smart EQ Forfour che ha ricevuto una lettera ad agosto che lo informava che il suo contratto non sarebbe stato rinnovato da John Lewis Finance in quanto non si assicuravano più  auto elettriche.

I motivi della stangata

“La nostra assicurazione ha temporaneamente sospeso l’offerta di nuove polizze e rinnovi su veicoli completamente elettrici – ha confermato  John Lewis, Ceo di John Lewis Finance – in attesa dei risultati di una analisi sui costi a cui andremmo incontro”. Dal canto suo Direct Line ha spiegato di “offrire assicurazioni ai proprietari di veicoli green a seconda delle circostanze individuali e della nostra visione del rischio”. In effetti le auto elettriche sono più costose da riparare. Una recente indagine dell’associazione italiana Federcarrozzieri parla di un 30% in più di costi in caso di incidente. Inoltre,  un’auto elettrica può essere mezza completamente fuori uso anche da un sinistro non gravissimo.

Cosa accade in Italia

Il nostro Paese si conferma più caro rispetto agli altri Paesi europei, un trend confermato dall’ultima relazione annuale Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. Conti alla mano in Italia si paga circa il 27% in più rispetto alla media degli altri europei: nello specifico. Il premio medio RC netto in Italia è stato di 289 euro, contro i 177 euro rilevati in Spagna e Francia (il 63,3% più bassi), i 240 euro della Germania (-20,4%) e i 315 euro del Regno Unito, unico Stato con un prezzo mediamente più alto (+8,3%). Il differenziale di prezzo, spiega l’Ivass è imputabile principalmente al maggior costo dei sinistri che in Italia è superiore di 59 euro rispetto alla media e alle spese di acquisizione e gestione tendenzialmente più elevate. Sino ad ora tra le auto endotermiche ed elettriche non vi è gran differenza. Anche perché il parco circolante “a spina” ha numeri così irrisori da non impensierire le compagnie. Diversa la questione se l’elettrico dovesse crescere. In quel caso sarebbe inevitabile assistere a ciò che sta già avvenendo in Gran Bretagna.

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