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AutoPrimo piano Mer 14 giugno 2023

Da Gm e Rolls Royce schiaffo al partito del "tutto elettrico"

General Motors ha annunciato investimenti per 600 milioni per nuovi modelli a benzina e diesel. Il marchio britannico punta sull'idrogeno Da Gm e Rolls Royce schiaffo al partito del "tutto elettrico" TORSTEN MULLER OTVOS, CEO ROLLS ROYCE
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Anche General Motors si schiera contro i sostenitori del “tutto elettrico”. Il colosso americano ha infatti annunciato un maxi investimento per la produzione di nuovi modelli a benzina e diesel. Oltre 600 milioni di dollari vengono infatti destinati al potenziamento dello stabilimento di Fort Wayne nell’Indiana per costruire, si legge in una nota, “la prossima generazione di pick-up leggeri con motori Ice”.

Ovvero i motori a combustione interna.  I modelli interessati a questo piano sono i successori degli attuali modelli Chevrolet Silverado 1500 e GMC Sierra 1500, tra i preferiti dagli utenti nordamericani.

I pick-up di prossima generazione

Una strategia, quella di continuare accanto all’elettrico  nello sviluppo e nella produzione dei motori termici, che è stata ribadita da Gerald Johnson, executive vice president global manufacturing  di General Motors. “Oggi annunciamo un investimento significativo – ha detto Johnson – per continuare la nostra produzione di pick-up leggeri in cui siamo leader. Lo facciamo preparando pick-up Ice di prossima generazione”.
“Questo investimento riflette il nostro impegno nei confronti dei nostri  clienti – ha concluso il manager Gm. – Con l’impegno a fornire ai clienti un vasto portafoglio di veicoli endotermici per gli anni a venire“.

Lunga la lista di chi non spegne diesel e benzina

La decisione di General Motors arriva a poche settimane dall’annuncio del gigante nipponico Toyota di investire quasi 400 milioni di dollari nei  quattro siti produttivi statunitensi per un nuovo motore endotermico. Ma l’intera strategia globale di Toyota prevede di continuare a produrre veicoli diesel  e benzina accanto a quelli elettrici e ad idrogeno.

Anche Honda non ha alcuna intenzione di abbandonare la tecnologia tradizionale. Non più di due mesi fa Toshihiro Mibe, amministratore delegato del gruppo  aveva dicharato che la strategia del gruppo “tiene conto che fino al 2040 e oltre gli automobilisti chiederanno modelli diese e benzina”.  “Lavoro nello sviluppo motori da oltre 30 anni – aveva spiegato in quella sede Mibe – e quindi ritengo questa accelerazione verso l’elettrico un po’ minacciosa. Anche perchè la rete di ricariche non è arrivata al punto in cui deve essere per servire adeguatamente i nostri clienti”. Anche Bmw ha scelto di  continuare a sviluppare nuove generazioni di motori benzina e diesel. “Si tratta di propulsori all’avanguardia-  ha detto Frank Weber, development director della Casa tedesca -.  Molto più puliti per rispettare le normative sempre più stringenti a livello di emissioni inquinanti. Ma la lista di chi, negli Usa, in Europa ed in Oriente, sfida gli ultimatum di Biden e soprattutto dell’Unione europea è lunga e ne fanno parte anche le case coreane Hundai e Kia. 

La nuova strada di Rolls Royce non è elettrica

E contro un futuro “tutto elettrico” si schiera anche Rolls-Royce. La blasonata casa britannica (oggi sotto il cappello Bmw)  potrebbe “uscire dalle batterie” in futuro. E concentrarsi su modelli alimentati da celle a combustibile a idrogeno. Tutto ciò nonostante sia stata lanciata la Spectre, il suo primo modello completamente elettrico.

“Quando sarà il momento giusto per noi, e quando la tecnologia sarà così avanzata – ha detto Torsten Müller-Ötvös,  ceo di Rolls-Royce, – questa è una soluzione che sicuramente perseguiremo. Cioè potremmo uscire dalle batterie e potremmo entrare nelle celle a combustibile”
 

 

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