Emissioni inquinanti, Mercedes rischia migliaia di cause
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AutoPrimo piano Mar 21 marzo 2023

Emissioni inquinanti, Mercedes rischia migliaia di cause

La Corte di Giustizia Ue che ha accolto il ricorso di un consumatore tedesco sul fronte delle emissioni inquinanti Emissioni inquinanti, Mercedes rischia migliaia di cause DAIMLER AG MERCEDES BENZ
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Scattano risarcimenti per chi ha comprato un auto inquinante

Chi ha comprato un’auto diesel con un impianto che altera le emissioni inquinanti, ha diritto a essere risarcito dal costruttore, se ha subito un danno a causa di quell’impianto. Lo stabilisce la Corte di Giustizia dell’Ue, in una sentenza relativa alla vicenda di un consumatore tedesco che ha citato per danni la Mercedes-Benz, per avergli venduto una vettura equipaggiata di un “defeat device” , i finestrini termici. Una decisione che rischia di trasformarsi in una voragine per la casa di Stoccarda.

Secondo l’automobilista tedesco Q.B,  Mercedes gli avrebbe causato un danno, dotando l’auto diesel di un software che riduce il tasso di ricircolo dei gas di scarico, quando le temperature esterne vanno al di sotto di una certa soglia. L’impianto  manipolato comporta un aumento delle emissioni di ossido di azoto, cosa che è vietata dal regolamento del 2007 sull’omologazione dei veicoli a motore.  Per la legge Ue, i veicoli devono infatti essere oggetto di un‘omologazione Ce, che può essere concessa solo se il tipo di veicolo rispetta le disposizioni del regolamento del 2007, in particolare quelle relative alle emissioni.

Nella sua sentenza, la Corte chiarisce preliminarmente che spetta al giudice tedesco svolgere le valutazioni  necessarie per stabilire se il software di programmazione debba essere qualificato come impianto di manipolazione ai sensi del regolamento Ue e se il suo uso possa essere giustificato in base ad una delle eccezioni che il suddetto regolamento prevede. 

Il produttore deve rilasciare il certificato di conformità

Inoltre, la Corte sottolinea che, secondo la direttiva quadro, i costruttori di veicoli sono tenuti a rilasciare al singolo acquirente un certificato di conformità. Tale documento, obbligatorio tra l’altro ai fini della messa in circolazione di un veicolo, attesta che quest’ultimo rispetta tutti gli atti normativi al momento della sua produzione.

Pertanto, il certificato di conformità consente di tutelare il singolo acquirente di un veicolo contro l’inosservanza, da parte del costruttore, del suo obbligo di immettere sul mercato veicoli conformi al regolamento. Tali considerazioni portano la Corte a concludere che ‘la direttiva quadro stabilisce un collegamento diretto tra il costruttore di automobili e il singolo acquirente di un veicolo a motore volto a garantire a quest’ultimo che il veicolo sia conforme alla normativa pertinente dell’Unione.

Nel caso di specie, il Tribunale del Land, Ravensburg, dovrà verificare se l’imputazione del beneficio derivante dall’uso effettivo del veicolo da parte del ricorrente garantisca al medesimo un adeguato risarcimento del danno che avrebbe effettivamente subito a seguito dell’installazione, nel suo veicolo, di un dispositivo vietato dal diritto dell’Unione.

Rischio risarcimenti dietro l’angolo

Questo caso (separato dal Dieselgate, scoppiato nel settembre 2015 e che ha destabilizzato l’intero settore automobilistico),   potrebbe aprire la strada a una «ondata di azioni legali» da parte degli automobilisti, ha dichiarato lo studio legale tedesco Goldenstein che afferma di rappresentare più di 50.000 ricorrenti in questi casi di sistemi antinquinamento.

In Germania, le cause relative ai “finestrini termici” sono state finora respinte dalla Corte SNuovouprema, in quanto il produttore non poteva aver causato alcun danno intenzionale, ma al massimo una negligenza. La decisione “semplifica notevolmente l’applicazione delle richieste di risarcimento danni”, ha dichiarato lo studio legale.

Molti milioni di persone in tutta Europa potranno beneficiare della sentenza”, ha aggiunto. Mercedes-Benz, il produttore coinvolto nella causa, ha dichiarato in un comunicato che “resta da vedere» come i tribunali nazionali interpreteranno la sentenza della Corte Ue. Il gruppo tedesco ha aggiunto che i suoi veicoli diesel che sono stati richiamati e hanno ricevuto gli aggiornamenti software appropriati «possono essere utilizzati senza restrizioni”.

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