Il gigante del noleggio Hertz: meno auto elettriche in flotta
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AperturaAuto Mar 31 ottobre 2023

Il gigante del noleggio Hertz stacca la spina: "Meno auto elettriche in flotta"

Poco più di un anno fa la società aveva annunciato di voler acquistare 100mila Tesla. Nel gruppo le auto elettriche non superano il 10%. Il gigante del noleggio Hertz stacca la spina: "Meno auto elettriche in flotta"
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Altro duro colpo per l’auto elettrica. Non sono solo i maggiori gruppi automobilistici a rivedere i programmi di sviluppo delle vetture a batteria (dopo i forti  segnali negativi sul fronte della domanda), ora anche le grandi società di autonoleggio stanno staccando la spina. Hertz ha infatti annunciato una decisa sterzata sul fronte del proprio parco auto. Il gigante dell’autonoleggio che opera in 150 Paesi con 1.800 sedi e con un fatturato di oltre 7 miliardi, ha annunciato di voler ridimensionare in misura significativa gli acquisti delle “zero emissioni”.

Soltanto poco più di un anno e mezzo fa, Hertz aveva annunciato con enfasi l’ampliamento della flotta elettrica, affidandosi anche ad uno spot con un noto campione di football americano. In quella sede era anche stata comunicata l’intenzione di acquistare altre 100 mila tesla in dodici mesi.

Un annuncio che aveva contributo a far volare il titolo della società di Elon Musk.  In realtà a tutt’oggi  il numero di auto elettriche disponibili per i clienti Hertz è di circa 50 mila unità (pari a meno del 10% della flotta complessiva) e le Tesla sono circa 35mila. Ma ora l’ulteriore frenata porterà inevitabilmente il green a percentuali ancora più basse.

Perché l’elettrico non piace più

La  decisione di Hertz di disfarsi delle auto a spina dipende da  a due problemi: il primo è legato alla continua sforbiciata ai listini voluti da Elon Musk che ha fatto crollare il valore delle Tesla usate. Si stima che il valore di rivendita delle auto elettriche del parco di Hertz si sia ridotto di circa un terzo, considerando che le auto a noleggio vengono rivendute dalla società  mediamente dopo tre o quattro anni.

Ma poi ci sono i costi di manutenzione e di riparazione delle elettriche che non si sono, come previsto,  abbassati ma anzi sono addirittura lievitati. “Su base unitaria abbiamo ottenuto risparmi  nella maggior parte delle categorie di auto – spiegano dalla Hertz – Unica eccezione le spese per i danni dei veicoli elettrici”. E ciò ha un peso nel bilancio visto l’utilizzo intensivo che si fa delle vetture a noleggio che vanno incontro a  frequenti danneggiamenti, anomalie e riparazioni.

Nervosismo in Borsa

L’annuncio di Hertz ha avuto immediate ripercussioni in Borsa con il titolo Tesla  che in una seduta ha perso il 3%.  “La battuta d’arresto sul fronte dell’elettrico non significa rinunciare del tutto a questo tipo di auto – fanno sapere ancora dal quartier generale della Hertz. – Ma certamente si dovrà agire con maggior prudenza e soprattutto dovremo diversificare su altre marche, come General Motors”.

Nelle scorse settimane gruppi come Volkswagen e Mercedes hanno annunciato chiusura di linee produttive e licenziamenti negli impianti dove si producono auto elettriche. Lo stesso fondatore di  Tesla, Musk, presentando una trimestrale deludente, si è detto “estremamente preoccupato” per il futuro delle vetture a spina.

Da ultimo, sabato scorso, dal salone dell’auto giapponese, ci ha pensato lo stesso Akio Toyoda, presidente del gruppo Toyota (la prima Casa automobilistica al mondo) a raffreddare  gli entusiasmi del partito green. “Un approccio ideologico all’auto elettrica finisce solo per punire i consumatori”,  ha detto Toyoda, auspicando una presa di coscienza da parte dei fautori della transizione in tempi stretti. Un auspicio non colto dalla Commissione europea che mantiene fisso il divieto di vendita di auto diesel e benzina in Europa dal 2035.

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