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AperturaRisparmio Mar 31 ottobre 2023

Eurovita, dal 2 novembre via ai riscatti, dopo 9 mesi si chiude la crisi

Termina oggi il blocco stabilito dall'Ivass a inizio febbraio. Nel piano di salvataggio attesi riscatti tra 3 e 4,5 miliardi Eurovita, dal 2 novembre via ai riscatti, dopo 9 mesi si chiude la crisi EUROVITA ASSICURAZIONI SEDE DI MILANO SEMAFORO VERDE
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Eurovita, dal 2 novembre via ai riscatti

Dal prossimo 2 novembre i 353 mila clienti Eurovita potranno, se lo vorranno, chiedere il riscatto anticipato delle proprie polizze. Si chiude così, dopo 9 mesi, la vicenda della compagnia assicurativa italiana controllata dal fondo Cinven. Una vicenda che ha impattato pericolosamente sul mercato delle assicurazioni vita, al punto da spingere gli attori coinvolti alla ricerca di una soluzione per evitare il rischio di effetti sistemici.

L’ultimo atto ieri, lunedì 30 ottobre, quando l’Ivass ha dato il via libera al trasferimento dell’intero portafoglio di Eurovita a Cronos Vita e ribadito la fine del blocco per oggi, 31 ottobre.

Il commissariamento e la soluzione “di sistema”

Eurovita era stata commissariata dall’Ivass il 31 gennaio del 2023. Quando l’autorità di controllo del settore assicurativo ha registrato il venir meno dei requisiti minimi per l’esercizio dell’attività. Pochi giorni dopo la stessa Ivass ha decretato il blocco dei riscatti per evitare la fuga dei clienti e il collasso della compagnia. Al momento del commissariamento, Eurovita aveva 353 mila clienti, oltre 400 mila polizze emesse e asset per 15,3 miliardi. Nei mesi successivi, con la regia di Ivass e Mef, è stata approntato il “salvataggio di sistema” che ha visto la luce il 30 giugno scorso. Si tratta di un complesso accordo che vede, in estrema sintesi, le prime cinque compagnie assicurative operanti in Italia farsi carico dei clienti di Eurovita. Cronos Vita, partecipata da Generali, Unipol, Poste Vita, Intesa Vita (con il 22,5% ciascuna) e Allianz (10%) rappresenta una soluzione ponte. La previsione è che entro 18/24 mesi gli asset di Cronos vengano trasferiti pro quota alle cinque compagnie azioniste. 

I titoli in pegno

A garantire le polizze saranno però le banche che hanno collocato i prodotti della compagnia attraverso le proprie reti, che assumeranno le polizze di quei clienti che vorranno uscire per portarle a scadenza. La dotazione finanziaria complessiva è di circa 6 miliardi. E sarà assicurata da due linee di credito, una fornita dalle banche collocatrici (4,5 miliardi) e una da un gruppo di banche “di sistema” (1,5 miliardi). A garanzia delle linee di credito finiranno i titoli sottostanti alle polizze ex Eurovita. L’Ivass ha espressamente autorizzato il passaggio al patrimonio libero dei titoli delle gestioni separate che finiranno in pegno alle banche. Secondo le stime del piano, le richieste di riscatto sono attese tra 3 e 4,5 miliardi di euro sugli oltre 15 miliardi di asset Eurovita.

 

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