Incertezze sull'elettrico: 70% degli italiani rinvia acquisto auto - V&A
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AutoIn evidenza Sab 09 dicembre 2023

Prezzi e incertezze sull'elettrico: il 70% degli italiani rinvia l'acquisto dell'auto

Un dossier di Areté fotografa l'umore degli automobilisti nel nostro paese. Ed emerge l'abisso fra domanda e offerta.
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Tre italiani su quattro non cambieranno la propria autovettura nei prossimi 12 mesi. A frenare le immatricolazioni di nuovi veicoli sono principalmente i costi raggiunti dalle auto e l’incertezza in merito all’alimentazione da scegliere: l’83% degli intervistati dichiara di poter spendere meno di 30mila euro per l’acquisto, il 21% addirittura meno di 10mila. L’ibrido è ormai di gran lunga l’alimentazione preferita, al secondo posto il diesel mentre in coda c’è l’elettrico.  Sono queste le principali evidenze che emergono dalla nuova instant survey condotta da Areté (azienda leader nella consulenza strategica) nel mese di novembre per indagare sul campo la reale propensione degli italiani all’acquisto di auto. Tra gli intervistati che dichiarano l’intenzione di cambiare l’auto il 38% dice di avere idee chiare su marca e modello da comprare. Il  34% afferma di conoscere bene le proprie esigenze di mobilità e solo l’8% lo farà per timore dei blocchi della circolazione imposti dalle amministrazioni locali. Un dato, questo, che testimonia come i divieti non spingano gli italiani al cambio auto.

Le auto costano troppo

La ricerca si sofferma in particolare sulle ragioni che stanno spingendo gran parte degli italiani a rinviare l’acquisto dell’auto. In testa c’è il fattore economico: 4 su 10 (42%) reputano i prezzi decisamente elevati, il 34% addebita tale decisione alle troppe incertezze in merito all’alimentazione da scegliere. Solo il 4% lo fa perché teme gli attuali tempi di consegna troppo lunghi. Approfondendo il lato economico, dallo studio emerge come l’83% del campione dispone di un budget inferiore a 30.000 euro per comprare l’autovettura e il 21% non arriva neanche a 10.000 euro. Una soglia, quest’ultima, che pregiudica la possibilità di acquistare gran parte dei modelli ora presenti sul mercato e che apre la porta all’usato, che comunque negli ultimi 24 mesi ha registrato un’impennata dei prezzi. A conferma di queste risposte, quasi la metà dei rispondenti (47%) sarebbe pronto a cambiare la propria auto se i prezzi fossero più accessibili, mentre il 27% lo farebbe se ci fosse maggiore chiarezza sul futuro delle alimentazioni oggi disponibili.

Divieti e diktat Ue frenano il mercato

I dati – sottolinea Massimo Ghenzer,  presidente di Areté, -rivelano che sul mercato automotive nazionale esiste un evidente disallineamento tra l’offerta di veicoli e la domanda. I prezzi del nuovo (e anche dell’usato) sono decisamente lievitati negli ultimi anni, rendendo l’auto un bene non facilmente acquistabile da ampie fasce di popolazione. In più il dibattito e le scelte assunte dalle diverse istituzioni a livello locale, nazionale ed europeo sulle alimentazioni frenano ulteriormente anche chi sarebbe pronto a sostituire la propria vettura”. “Il segmento di vetture medie e piccole – evverte Ghenzer, – oggi è scarsamente presidiato dai costruttori europei e costituisce un’opportunità per l’offerta di mobilità cinese sempre più presente sul nostro mercato. Qualcosa però sembra stia cambiando, come si evince dai recenti annunci dei car maker generalisti del ‘vecchio Continente’ che dichiarano per i prossimi anni un ritorno ai segmenti di ingresso alla mobilità. Un’occasione da non perdere per incontrare le esigenze del cliente medio che intanto oggi preferisce rinviare il cambio dell’auto”.

 

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