Pichetto: "Investiamo quattro miliardi per i carburanti sintetici" - V&A
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AutoPrimo piano Ven 31 marzo 2023

Pichetto: "Investiamo quattro miliardi per i carburanti sintetici"

Il governo investirà 4 miliardi per lo sviluppo dei carburanti sintetici in vista dello stop alla vendita di auto diesel e benzina nel 2035. Pichetto: "Investiamo quattro miliardi per i carburanti sintetici"
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

L’Italia mette quattro miliardi sui carburanti sintetici

L’Italia è pronta a investire “quattro miliardi nei prossimi due-tre  anni per i carburanti sintetici come l’e-fuel”, in attesa che l’Unione europea riconsideri, nel 2026, la questione dei biocarburanti. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin al vertice italo-spagnolo. 

“Siamo d’accordissimo sull’e-fuel ma quello che chiediamo è di valutare scientificamente la neutralità tecnologica – ha aggiunto il ministro. – Noi abbiamo posto il tema del biocarburante. Certamente l’e-fuel inquina di meno ma arriverà nel 2028 quindi i biocarburanti erano per una fase di transizione“.

‘Il nostro impegno sull’idrogeno, che è la base per gli e-fuel, è fortissimo e siamo d’accordissimo sugli e-fuel – ha aggiunto Pichetto. – Quello che vogliamo, e chiediamo la solidarietà della Spagna che assumerà la Presidenza di turno del Consiglio dell’Ue, è valutare scientificamente la neutralità tecnologica , anche con riferimento ai biocarburanti”.  “Sono valutazioni da farsi – ha concluso – e se poi la neutralità tecnologica dei biocarburanti non é provata uno si arrende, ma chiederemo all’Ue di fare queste valutazioni”.

La difficile transizione

Intanto l’industria dell’automotive fa i conti con la decisione Ue di vietare la vendita delle auto diesel e benzina dal 2035 a favore di elettrico ed e-fuel. Un passaggio difficile con l’emergenza occupazionale che ne deriva (secondo le stime dei costruttori sono a rischio 200mila posti di lavoro, senza considerare l’indotto). Ed una delle questioni aperte riguarda la riconversione dello stabilimento Stellantis di Termoli.

“Abbiamo avuto oggi un primo incontro interlocutorio con i funzionari del ministero del Made in Italy e delle Imprese, per esporre le problematiche che stanno sorgendo nel processo di riconversione di Termoli da fabbrica di motori di proprietà di Stellantis a fabbrica di batterie di proprietà di Acc, joint venture partecipata dalla stessa Stellantis insieme a Total e a Mercedes”: spiegano in una nota congiunta i sindacati, spiegando che si tratta di “una iniziativa di riconversione positiva, che dovrebbe ricevere centinaia di milioni di contributi pubblici” e che “non può snaturarsi e diventare una tragedia occupazione per superficialità o negligenza”.

Infatti, continuano i sindacati, “oggi si sta procedendo ad assumere ex novo alcuni lavoratori, senza alcun accordo col sindacato sulle modalità e soprattutto senza alcun impegno a offrire ricollocazione a tutti gli occupati di Stellantis. La cosa non solo è pericolosa in sè, ma si scontra col fatto che non ci sono ammortizzatori sociali sufficienti per accompagnare il processo che dovrebbe terminare addirittura nel 2030”. Per queste ragioni, precisano i sindacati, “abbiamo ribadito che occorre un confronto urgente e contestuale sia con Stellantis sia con Acc, con la regia da parte del governo.”Devono essere confermati gli impegni di piena tutela occupazionale per tutti i lavoratori di Termoli -conclude la nota – con un programma preciso per il passaggio dall’una all’altra fabbrica“.

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