Politecnico di Milano: "Il BioGpl inquina come un'auto elettrica"
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AutoPrimo piano Mar 21 novembre 2023

Politecnico di Milano: "Il BioGpl inquina come un'auto elettrica"

Il risultato del dossier è un punto a favore del governo italiano che sta trattando con Bruxelles per inserire i Biofuel tra le tecnologie permesse dopo il 2035 Politecnico di Milano: "Il BioGpl  inquina come un'auto elettrica" Ricarica auto elettrica
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Il BioGpl inquina come un’auto elettrica. A certificarlo sono i ricercatori del Politecnico di Milano. Lo studio è stato presentato alla  Lpg Week, settimana mondiale dedicata al Gas di petrolio liquefatto, che si è tenuta a Roma. Una manifestazione che ha visto la presenza di oltre duemila visitatori tra aziende, decision maker, rappresentanti delle istituzioni e associazioni provenienti da oltre 110 nazioni.

Un assist al governo italiano

Il governo italiano è impegnato affinché la normativa europea che vieta la vendita di auto diesel e benzina dal 2035 includa tra le tecnologie permesse anche quelle legate ai biocarburanti. Già un primo colpo al “solo elettrico”, voluto dal partito ideologicamente green a Bruxelles,  era stato sferrato questa primavera quando la Germania aveva ottenuto il via libera dopo il 2035 anche agli EFuel.

Ora ambienti del Parlamento europeo non escludono che si apra uno spiraglio anche su ciò che chiede l’Italia, ovvero il semaforo verde ai biocarburanti. Il dossier sul Gpl elaborato da una istituzione “terza” ed autorevole come il Politecnico di Milano,  dimostra che il motore endotermico, in talune situazioni, ha impatto uguale all’elettrico,  e dunque contribuisce a rafforzare il lavoro della nostra delegazione. “Abbiamo avuto conferma che l’Italia continuerà a incalzare le istituzioni europee in tal senso – sottolinea Andrea Arzà, presidente di Assogasliquidi. – Del resto, le analisi comparative  sulla nostra nuova miscela contenente il 40% di prodotto bio e rinnovabile, offrono dati inconfutabili sulle proprietà positive del Gpl in termini di impatto ambientale”.

La nuova miscela rispetta i limiti Euro 7

Dal dossier emerge che la nuova miscela di cui parla Arzà, composta da Gpl, bioGpl e dimetiletere rinnovabile, è già sperimentata con successo su vetture bifuel Euro 6d. Nei test in laboratorio e su strada la miscela, infatti,  rispetta tutti i limiti di emissione, con un’ulteriore riduzione di particolato e CO2 rispetto ai dati di omologazione. Nei soli esami di laboratorio, inoltre, la miscela rispetta anche i più severi limiti dell’Euro 7.

Di più: su alcuni indicatori la miscela di Gpl offre risultati addirittura migliori rispetto a un’auto elettrica. Non va dimenticato, infatti, che il calcolo dell’impatto inquinante di una tecnologia, non può essere legato solo alle emissioni, ma deve tener conto di tutta una serie di fattori, dalla produzione sino allo smaltimento. Ed un siffatto approccio vede l’elettrico perdente sotto molti punti di vista.

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