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AperturaAuto Sab 08 luglio 2023

Produzione di auto nell'Ue: la cinese Saic guarda all'Italia

C'è anche il nostro Paese nella rosa dei siti dove il gigante di Pechino potrebbe realizzare un mega impianto Produzione di auto nell'Ue: la cinese Saic guarda all'Italia Lo storico marchio inglese Mg è adesso di Saic
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

La cinese Saic guarda all’Italia per produrre auto in Europa

Ci sarebbe anche l’Italia tra i Paesi europei presi in considerazione dal colosso cinese  Saic dove costruire un grande impianto produttivo. Nel corso di un incontro con la stampa, i vertici aziendali hanno infatti rivelato di aver messo in agenda la costruzione di una fabbrica nel Vecchio continente e di essere ormai prossimi a scegliere la Nazione più adatta. La casa automobilistica di Shangai in questo modo si aggiunge al  crescente numero di Case cinesi intenzionate a stabilire una presenza industriale in Europa.

Il gigante attacca l’Europa

Lo sbarco in Europa è funzionale a rafforzare la strategia di espansione  internazionale in atto ormai da tempo. L’azienda ha già un forte presidio nell’Ue grazie, in particolare, al marchio Mg  acquisito nel 2007 e da allora diventato il passepartout per puntare ai  mercati esteri. La Saic non è solo il maggior produttore di auto cinesi con oltre 5,3 milioni di veicoli assemblati nel 2022, ma è anche il principale esportatore: quasi un terzo dei veicoli made in China spediti all’estero appartengono ai suoi marchi o alle sue joint venture con grandi brand internazionali (General Motors e Volkswagen su tutti). Ora, i cinesi hanno deciso di fare un passo in più e di puntare a  vendere all’estero 1,2 milioni di veicoli. Saiac è solo l’ultimo gigante cinese che punta all’Europa. Oltre a Geely che ha piantato la bandiera nel Vecchio Continente con l’acquisizione del marchio Volvo (e recentemente una partecipazione in Aston Martin), ci sono anche Byd e Great Wall che sono da tempo alla ricerca di una località adatta  ad ospitare un impianto di assemblaggio locale.

L’Italia apre le porte

L’opzione Italia non è da escludere per alcuni fattori. A livello logistico il sistema portuale garantisce gli approvvigionamenti. Inoltre lo stesso ministro dell’ Industria Urso, si è detto favorevole all’arrivo di nuove case automobilistiche anche alla luce della strategia di Stellantis sempre più a trazione francese. “Ci auguriamo – ha ribadito il ministro solo pochi giorni fa- che la casa automobilistica ex Fiat punti a produrre in Italia almeno un milione di vetture e non la metà come oggi. E in ogni caso ben vengano in Italia altre case automobilistiche”. Un messaggio che potrebbe essere colto proprio da Saiac.

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