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AperturaTech Ven 07 luglio 2023

Semiconduttori: ora la Cina supera tutti anche in ricerca e brevetti

Una ricerca attesta il sorpasso sull'Europa. Il "Chips Act" italiano e gli incontri del ministro Urso con Taiwan per limitare la nostra dipendenza da Pechino Semiconduttori: ora la Cina supera tutti anche in ricerca e brevetti
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

La Cina supera tutti nella ricerca sui semiconduttori

La Cina non è solo leader incontrastato nel settore dei semiconduttori, ma ha conquistato la leadership anche nel campo della ricerca e dello sviluppo. In sostanza, se prima le industrie del Dragone andavano a rimorchio  dalle conquiste tecnologiche dell’Occidente, oggi fanno da sé. E anche bene. Lo specchio di questa mutata situazione  emerge dal  nuovo report di Elsevier, uno dei più importanti editori scientifici del mondo con 3mila testate all’attivo, che ha esaminato la produzione accademica globale proprio sul tema dei semiconduttori dal 2003 al 2022.

L’Europa tenta il rilancio

L’Europa  ha prodotto  15.000 testi nell’ultimo anno. La distanza con  la Cina ( 30.000 testi )  è decisamente importante. Segue l’India, Ma è con gli Stati Uniti che Pechino sta ingaggiando  una  dura guerra sul fronte dei semiconduttori. In questo conflitto globale il Vecchio Continente fa quello che può. E’ appena diventato operativo l’European chips act, il piano Ue da 43 miliardi di euro per potenziare l’industria dei semiconduttori, che prevede finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo, la costruzione di nuove fabbriche e la formazione di nuovi lavoratori, oggi operativo, annunciato a febbraio di quest’anno.  Guardando agli ultimi 20 anni in Europa  vediamo una crescita della produzione accademica intorno alle tematiche dei semiconduttori, con le punte maggiori dopo il 2008 e il 2020. Per quanto riguarda l’Italia  l’università più attiva è il Politecnico di Milano (al 15° posto con 1220 pubblicazioni.) Tra le aziende europee che pubblicano ricerca in questo settore, Leonardo è la prima italiana ad apparire nella lista delle 100 aziende europee più prolifiche

“Chips act” italiano per limitare la dipendenza dalla Cina

Nel marzo scorso è stato annunciato un piano di investimento da 1,8 miliardi di euro per potenziare l’industria dei semiconduttori nel Paese e rendere l’Italia più competitiva e meno dipendente dall’estero e soprattutto dalla Cina. Il Paese del Dragone rappresenta da solo oltre un terzo delle importazioni totali di semiconduttori dell’Italia. Seguono distanziati Taiwan e Corea del Sud. Altri Paesi fornitori sono Giappone, Stati Uniti, Germania e Paesi Bassi. Anche  per limitare  la nostra dipendenza dalla Cina il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha incontrato al Mimit i vertici della Mecm, azienda controllata dalla società GlobalWafers con sede a Taiwan. Il gruppo è già presente in Italia con siti produttivi a Novara e Merano. Al centro del colloquio lo sviluppo dei piani di investimento della società nel nostro Paese. L’incontro precede la   presentazione in Consiglio dei ministri nelle prossime settimane di un Chips Act italiano nel solco di un analogo piano europeo

Il Dragone in testa con 165mila brevetti

Gli Stati Uniti conquistano il podio invece per quanto riguarda il trasferimento di tecnologia dalla ricerca accademica alle applicazioni industriali, con l’1,8% di produzione scientifica citata da brevetti. Seguono Corea del Sud e Regno Unito (1,3%) e Canada e Francia (1,2%). L’Ue condivide il quarto posto con il Giappone (1%) e la Cina mostra livelli molto inferiori alla media, con lo 0,5%. L’Italia si allinea invece al trend mondiale con lo 0,9%. In termini di brevetti, però, la Cina torna a guidare la classifica, con oltre 165mila brevetti, seguita da Giappone, Sud Corea e Usa. Tuttavia, il quadro è reso ulteriormente complesso dalle differenze in termini di impatto competitivo.

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